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VINO E COLLEZIONISMO

Fine wine, quadro negativo. Solo l’Italia torna a crescere e prova a dare una scossa

Ancora tutti giù gli indici del Liv-Ex, con il Belpaese unico, ormai, in parità sull’inizio del 2024. Il Barolo Falletto di Bruno Giacosa al top
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Il Barolo Falletto 2000 di Bruno Giacosa top performer dell’Italy 100 nel 2024

È ancora decisamente troppo presto perché la campagna “En Primeur” di Bordeaux 2023 - iniziata con pochi rilasci di prezzi, seppur con qualche nome importante e all’insegna dei ribassi delle quotazioni sperati dal trade, ben superiori al 30% in molti casi - faccia sentire i suoi effetti indiretti sul mercato secondario dei fine wine. Dove a segnalare un tentativo di riscossa in un contesto diffusamente negativo, sembra essere solo l’Italia. Secondo i dati del Liv-Ex relativi ad aprile 2024, analizzati da WineNews, di tutti gli indici principali, infatti, l’unico in positivo nell’ultimo mese, e sostanzialmente tornato ai livelli di inizio anno, è l’Italy 100, che fa +0,7% mese su mese (unico dato in crescita), e -0,2% da inizio 2024. Un segnale importante, dall’indice formato dal Barolo di Bartolo Mascarello, con tutte le annate dalla 2010 alla 2019, dal Barolo Falletto Le Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa (2000, 2001, 2004, 2007, 2008, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017), dal Flaccianello della Pieve di Fontodi (annate dalla 2011 alla 2020), il Barbaresco di Gaja (dalla 2010 alla 2019), dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (2001, 2022, 2004, 2005, 2006, 2008, 2010, 2013, 2014 e 2015), e ancora da tutte le annate dalla 2011 alla 2010 di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Solaia e Tignanello, e che, però, come detto, è l’unico in positivo sulla piattaforma.
Il Liv-Ex 100, indice di riferimento, fa -1,3% ad aprile e -2,3% da inizio anno (ne fanno parte, per il Belpaese, il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi-Santi, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche di Bruno Giacosa, il Barbaresco 2019 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno 2014 e 2015, il Masseto 2019 e 2020 e l’Ornellaia 2020 di Frescobaldi, il Sassicaia della Tenuta San Guido 2018, 2019 e 2020, il Solaia 2019 ed il Tignanello 2019 e 2020 di Antinori, il Redigaffi 2020 di Tua Rita). Il Liv-Ex 1000 fa -0,7% ad aprile e -4,7% nel 2024, e con gli ulteriori cali mensili per tutti, tra gli indici peggiori, nel 2024, ci sono il Burgundy 150, a -7%, il Rest of the World 60, a -4,7%, ma anche lo Champagne 50 a -3,8%.
Un trend negativo complessivo, dunque, che se perdura in questo primo terzo di 2024, coinvolge tutti gli ultimi due anni, con tutti gli indici in calo in doppia cifra, tranne ancora l’Italy 100, che si difende con il -1,5%. Per vedere indici in positivo, ad oggi, si deve guardare ad un arco di 5 anni. Con il Liv-Ex 100 a +14,1%, e l’Italy 100 a +31,2%. La performance migliore in assoluto dopo lo Champagne 50, a +45,5%, nell’arco di un lustro. Tornando al presente, tra i singoli vini dell’Italia 100, quello che è cresciuto di più da inizio anno, con un importante +23,3%, è il Barolo Le Rocche del Falletto di Serralunga d’Alba Riserva 2000 di Bruno Giacosa, davanti al Solaia 2013 a +16,1%, ed al Masseto 2018 a +15,1%, con il Sassicaia 2017, invece, a +11,1%.

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