I vini sfusi rappresentano, per molti Paesi, soprattutto dell’Emisfero Nord del mondo, una parte minoritaria del mercato del vino, con qualche importante eccezione. Ma a loro modo, in ogni caso, ne sono uno specchio, e soprattutto dicono di come, ancora, ci sono volumi importanti che si muovono a prezzi bassissimi. Eppure, in un contesto di mercato con consumi ed esportazioni in calo, il vino sfuso, soprattutto da alcuni Paesi, nel 2023 ha visto una vera e propria impennata delle esportazioni, Italia in testa, come raccontano i numeri evidenziati dalla “World Bulk Wine Exibithion”. Il Belpaese, nel 2023 (con un export complessivo, secondo dati Istat, a 7,7 miliardi di euro, a -0,8% in valore e -0,9% in quantità), ha visto un aumento del 12% delle esportazioni di vino sfuso, per 408,5 milioni, soprattutto verso Germania, Francia, Regno Unito e Svezia. Con prezzi sostanzialmente stagnanti, a +0,5%, per un valore di appena 0,73 euro al litro, in media.
Anche il Portogallo ha visto crescere le esportazioni di vino sfuso, con un aumento del 5,5% in volume (a 39 milioni di litri) e del 14% in valore, con un prezzo medio al litro di 0,88 euro. Ad arretrare anche nelle esportazioni di vino sfuso, sono stati gli altri due grandi Paesi produttori, ovvero la Francia, a -1% in volume e -4% in valore (a 115,5 milioni di litri), con un valore di 1,55 euro al litro, e la Spagna, a -0,7% e -3% a 1,1 miliardi di litri, per appena 0,45 euro al litro.
Nell’Emisfero Sud del mondo, invece, solo l’Australia ha marcato un segno positivo, con un +5% sul 2022, a 392 milioni di litri, per un prezzo medio di 0,73 euro al litro, mentre si sono registrati cali a doppia cifra (anche per le scarse vendemmie) in Nuova Zelanda, Argentina, Cile e Sudafrica.
Guardando ai vini in bag-in-box, invece, l’Italia ha fatto -2,3% in volume, per 2,57 euro al litro, il Portogallo -8%, a 1,38 euro al litro, mentre crescono la Francia, del +4%, a 3,21 euro al litro, e la Spagna, del +5,5%, a 1,28 euro al litro. Da notare che la somma di sfuso e bag-in-box pesa molto sul totale delle esportazioni in volume dei Paesi al di sotto dell’Equatore, in molti casi intorno al 40%, in media, tra il 21,8% per l’Argentina ed il 67,3% per l’Australia. Una situazione tutta diversa rispetto al Nord del mondo: eccezion fatta per la Spagna, che vede sfusi e bag-in-box valere il 59,7% delle sue esportazioni, la quota si riduce al 12,5% per la Francia, al 21,5% per l’Italia, e al 24,5% per il Portogallo.
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