Per far fare al vino un nuovo salto in avanti nel segno della qualità e dell’identità, in tanti territori del Belpaese, la strada intrapresa, tra mille diverse declinazioni, è quella della zonazione. E ora c’è fermento tra i produttori dei vini della Valpolicella, una delle denominazioni più prestigiose d’Italia, per valorizzare al meglio le sfumature diverse del territorio - in particolare nelle vallate orientali in cui si sono costituite due aggregazioni di produttori in Val Squaranto e in Val Mezzane - in interlocuzione con il Consorzio. Un percorso di valorizzazione ulteriore già completato da molte denominazioni importanti del Belpaese enoico che, in Valpolicella, si tradurrà nella definizione di sottozone riferite alle Vallate che tagliano trasversalmente il territorio delle quattro Denominazioni (Amarone, Valpolicella, Recioto e Ripasso, ndr) da Nord a Sud.
La scelta delle sottozone e non delle Uga - Unità Geografiche Aggiuntive (le cui regole produttive non si discostano rispetto a quelle del disciplinare) in realtà, risale a qualche tempo fa, quando il Consorzio ha istituito la “Commissione Vallate” e ha commissionato una mappatura cartografica dell’intero territorio di produzione all’esperto pedologo Giuseppe Benciolini, ma è di questi giorni la presentazione dello studio, in un convegno organizzato dall’Associazione “Valsquaranto”, presieduta da Antonia Pavesi, che riunisce sei realtà vitivinicole, tutte in biologico, della Vallata omonima. Una scelta chiara quella del Consorzio per creare un ulteriore “gradino” nella piramide qualitativa dei rossi Valpolicella, basato su disciplinari specifici per le singole sottozone, che porteranno il nome delle Vallate, con norme più restrittive e per questo motivo soggetti a un iter complesso.
“Era doveroso dare una risposta concreta alla crescente esigenza, sentita dal territorio, di valorizzare tutte le zone produttive delle Denominazioni Valpolicella - ha sottolineato Christian Marchesini, presidente Consorzio Vini Valpolicella - si parte da Ovest da Sant’Ambrogio e si finisce a Cazzano di Tramigna: sono 19 i Comuni all’interno della denominazione e 13 saranno le sottozone quando tutto il percorso sarà terminato. Il processo di definizione delle “Vallate della Valpolicella” è stato avviato anni fa attraverso il lavoro di una commissione dedicata, creata appositamente allo scopo. Abbiamo commissionato ad un professionista di conclamata esperienza un autorevole studio, condotto sulla base di presupposti scientifici oggettivi, che individua una bozza di delimitazione su cui cominciare a ragionare. È ora necessario attivare un processo di confronto e interazione col territorio per addivenire alla concertazione di una proposta di modifica del disciplinare produttivo unanimemente condivisa. L’articolato percorso burocratico che porterà al riconoscimento delle Vallate nel disciplinare produttivo necessiterà del vaglio ministeriale e comunitario richiedendo pertanto tempi amministrativi molto lunghi. La strada da fare è ancora lunga e in salita, ma il Consorzio Valpolicella e la Commissione Vallate procederanno a lavorare al progetto con perizia e dedizione”.
Lo studio, realizzato da Benciolini, è basato su criteri prevalentemente geomorfologici. L’individuazione dei diversi bacini idrologici corrispondenti alle valli lessinee si è avvalsa di un lavoro di fotointerpretazione, di analisi delle immagini da satellite e dell’andamento delle curve di livello sulla Carta Tecnica Regionale del Veneto. L’obiettivo è stato quello di individuare in modo univoco le linee di displuvio delle dorsali che caratterizzano il territorio che dai bassi Monti Lessini degrada verso la pianura. “Lo studio cartografico delle Vallate realizzato per conto del Consorzio Valpolicella - ha spiegato Giuseppe Benciolini - è un punto di partenza, un’ipotesi di suddivisione che costituisce la base su cui discutere un tema complesso e caldo nella denominazione. Ogni Vallata ha delle caratteristiche che ritroviamo in tutto il territorio delle Doc Valpolicella, ma poi ognuna ha specificità particolari. Ad esempio, in Val Squaranto, si evidenzia un differente sollevamento dei rilievi collinari più accentuato verso Est. Questo determina un versante occidentale di questa Vallata che assomiglia un po’ di più alla parte occidentale, cioè dalla Valpolicella Classica fino alla Valpantena, mentre abbiamo un versante Est che assomiglia decisamente di più alle Vallate a Oriente, Marcellise, Mezzane, Illasi, Tramigna”.
Il gruppo “Vignaioli Valle di Mezzane”, che ha espresso entusiasmo e stima verso l’associazione “Valsquaranto,” è soddsifatto: “un segnale forte e di profonda coesione tra i diversi attori protagonisti delle Doc Valpolicella - si legge sui loro social - che ci spinge a perseguire con volontà e determinazione gli obiettivi e i valori su cui si fonda il gruppo: la futura definizione delle sottozone e la valorizzazione del territorio della Val Mezzane in cui risiedono le nostre 13 realtà vitivinicole”.
Clementina Palese
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024