“Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico” è ufficialmente in corsa per il riconoscimento Unesco, con il dossier di candidatura che, in queste ore, è arrivato a Parigi. Uno step importante, per la valorizzazione di una icona di quel territorio del vino, tra i più belli e intatti del mondo, quello del Gallo Nero, definito da Piero Antinori “un paradiso terrestre” per la produzione di vino (con il Chianti Classico sempre più premiato da critica e mercato, ndr), come abbiamo raccontato in questo video che esalta la bellezza di un territorio che fa “innamorare la cultura”, come raccontato nei festeggiamenti per i 100 anni del Consorzio del Chianti Classico da Eugenia Falini, responsabile scientifica della candidatura Unesco.
“Esprimo soddisfazione per la decisione odierna del Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco di inviare la candidatura de “Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico” all’Unesco, affinché sia sottoposta ad una valutazione preliminare degli organismi consultivi ai fini dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. È una candidatura che valorizza un paesaggio identitario della nostra nazione, che ha il pieno sostegno del Ministero della Cultura”, ha commentato, nella tarda serata di ieri, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Uno step importante per il progetto, coordinato dal Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio Unesco del Segretariato Generale, e promosso dalla Regione Toscana e sostenuta dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, con le attività di scambio con l’Unesco sono state assistite dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
Progetto di un territorio che, anche attraverso il suo Consorzio, guarda al futuro. La candidatura, spiega una nota del Ministero della Cultura, si colloca nella categoria dei paesaggi culturali e si compone di un’area che comprende sette Comuni distribuiti su due province, Firenze e Siena, e che occupa un’area di 54.000 ettari. La proposta rappresenta, attraverso la sua integrità e bellezza, una testimonianza eccezionale del processo di rinnovamento che, avviato a partire dal secolo, ha dato luogo ad un nuovo sistema insediativo agricolo efficiente e sostenibile. L’immagine del territorio storico è ancora oggi delineata dalla ritmica sequenza di edifici tipologicamente differenziati, ma coerenti con l’organizzazione produttiva unitaria della Villa-Fattoria, dalle sapienti scelte localizzative delle costruzioni, che ne consentono un’ampia intervisibilità, e dalla continuità delle tradizionali connessioni fra aree boscate e le aree destinate alle principali colture arborate. Grande soddisfazione, ovviamente, è espressa dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, che attraverso la presidente Tessa Capponi Borawska, ricorda come, oltre al riconoscimento Unesco, l’obiettivo finale sia “preservare un territorio magico come il Chianti Classico alle generazioni future. Questa la nostra ambizione più forte”.
Una candidatura, ricorda ancora la Fondazione, che esalta gli elementi culturali che stanno alla base di un sistema insediativo costituito da oltre 150 Ville-Fattoria che hanno preservato il sistema agroforestale attraverso i secoli fino ad oggi, nel cuore della Toscana così caro a tutto il mondo. “Dopo solo un anno dall’iscrizione in Tentativ List il nostro lavoro scientifico, metodico, scrupoloso è stato premiato permettendoci di superare questo passaggio essenziale. Da domani saremo al lavoro con rinnovato entusiasmo ed impegno per ottenere il riconoscimento che questo territorio, straordinariamente denso di valori culturali da preservare, merita. Ringraziamo il Ministro della Cultura Sangiuliano per il fattivo sostegno, la Regione Toscana e tutte le Amministrazioni Comunali coinvolte. Uno speciale ringraziamento a tutti i collaboratori ed i membri del Comitato Scientifico, guidati dall’esperienza eccezionale della professoressa Paola Eugenia Falini”, conclude Tessa Capponi Borawska. La valutazione preliminare degli organi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale è il primo gradino della nuova procedura stabilita dall’Unesco per l’iscrizione di siti nella Lista del Patrimonio Mondiale, che ottimizza il lavoro degli Stati della Convenzione, fornendo una prima valutazione sul dossier di candidatura e offrendo osservazioni su cui concentrare gli sforzi durante la redazione della documentazione di candidatura.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024