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La Cité du Vin di Bordeaux, già esempio di sostenibilità per i grandi eventi, punta al futuro

Decarbonizzazione, riciclo, riuso, formazione del personale ed offerta culturale in tema: così la Città del Vino promuove la consapevolezza ambientale
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La Cité du Vin di Bordeaux è un esempio di sostenibilità per i grandi eventi

La sostenibilità è un tema sempre più caro a turisti e consumatori, anche quando si parla di vino. E la Cité du Vin di Bordeaux, uno dei luoghi dedicati alla cultura del vino più visitati al mondo, si adegua: con un afflusso di 400.000 visitatori ogni anno, la Citè e la Fondazione per la cultura e le civiltà del vino (che la gestisce e la cura), dopo aver ricevuto per la prima volta una stima delle proprie emissioni di carbonio (1.200 tonnellate di CO2, viaggi dei visitatori esclusi, nel 2022) ha implementato un piano di decarbonizzazione delle sue attività. Ma oltre a quelle che la Fondazione mette in campo per rendere gli eventi che vengono ospitati al Museo più ecosostenibili, come riciclo e riuso, sono stati molti gli accorgimenti, che permettono alla Cité di giocare un ruolo importante tra i player della transizione verde (anche grazie al supporto finanziario della Distillerie Douence), dedicati a lavoratori e visitatori, tra cui nuove attività scientifiche e culturali, formazione dei dipendenti e partecipazione ad iniziative per la riduzione della loro impronta carbonica digitale. Ma non solo, perché, entro la fine del 2024, verrà prodotto un nuovo piano d’azione per progredire ulteriormente dal punto di vista della sostenibilità nel prossimo quinquennio. Un sostegno ideale a questo percorso arriva nel presente dal pubblico, che per il 76%, attraverso un sondaggio realizzato tra gennaio e maggio 2024, afferma che i temi della mostra permanente creano consapevolezza sulla necessità di preservare l’ambiente.
Dal 2023, con il rinnovo della mostra permanente, infatti, l’esposizione si sofferma in particolare sul tema de “le Persone ed il Mondo Vivo”, con alcune aree tematiche che si concentrano più sugli effetti del clima sulla viticoltura ed altre che, piuttosto, esaminano le caratteristiche specifiche dei terroir e l’impatto del cambiamento sui vini che producono. Per quanto riguarda, invece, il programma culturale, nel 2023 è stata creata, tra le altre, una serie intitolata “L’ambiente e il vino” per esplorare come il vino e la vite stiano cambiando in risposta alla complessa situazione ambientale e climatica attuale, ma, da allora, c’è stata una proposta sempre crescente di eventi di questo tipo tra laboratori, proiezioni ed incontri. Negli ultimi mesi, per fare degli esempi, si sono susseguiti un workshop in collaborazione con 2tonnes, realtà focalizzata sulla transizione ecologica, la produzione di un affresco sul vino, una masterclass sul vino biodinamico ed un’intervista con Saskia de Rothschild, ad Domaines Barons de Rothschild Lafite, uno dei gruppi più importanti del vino di Francia, che ha parlato degli accorgimenti eco-friendly presi nelle sue tenute. Sul tema del riciclaggio del vetro, un materiale fondamentale visti i molti eventi di cui il vino è protagonista tra cui le degustazioni, spesso con una grande affluenza, le bottiglie sono raccolte dal partner Ben Recyclage che poi le seleziona, pulisce e, infine, consegna per il riutilizzo, in particolare all’azienda Eco-In-Pack. Ma le bottiglie non sono certo l’unico esempio di questo comportamento virtuoso di riciclo e riuso: anche gran parte dei mobili del vecchio allestimento sono stati, infatti, riciclati o riutilizzati. Il modulo “In the vines”, ad esempio, ha recentemente installato i suoi arredi in un’area di sosta autostradale così da offrire un nuovo quiz interattivo sulla cultura del vino ed interamente sviluppato dai team della Cité, rendendo, al contempo, questo patrimonio accessibile a tutti anche al di fuori delle mura della città.
E quanto al materiale comunicativo, invece? Anche in questo caso, la risposta che l’organizzazione della Cité ha scelto per trattare questo tipo di rifiuti è il riuso: due striscioni pubblicitari precedentemente esposti alla stazione ferroviaria di Bordeaux, per esempio, sono stati recentemente trasformati in borse da spiaggia, portacarte per passaporti e sacchetti con l’aiuto di Nomads Surfing, un laboratorio a poche centinaia di metri dalla Cité du Vin, che ricicla questo tipo di materiale in oggetti personalizzati ed eco-friendly e che saranno presto in vendita presso la Boutique del museo. Tutti i rifiuti organici ed in particolare quelli dei ristoranti, vengono, invece, raccolti e riciclati da Rest’O valor, che li trasforma in compost che viene poi distribuito agli orticoltori della regione.
Nulla viene lasciato al caso alla Cité du Vin, in fatto di sostenibilità, ed anche i lavoratori vengono accompagnati nel processo di transizione ecologica, attraverso regolari sessioni di formazione o iniziative volte a ridurne la “digital carbon footprint”. La Fondazione già certificata Nf Environment - Siti visitatori, Turismo & Handicap (marchio di certificazione volontario di qualità ecologica rilasciato da Afnor Certification ed ufficiale in Francia, che riconosce e premia le aziende che considerano i fattori di protezione ambientale nel loro processo di produzione) e “Intrattenimento sostenibile: emozione responsabile” a livello “Esperto” (una convalida di terze parti delle prestazioni sociali e ambientali, della responsabilità e della trasparenza di un’azienda), nell’estate 2023, ha aderito anche a Cec Nouvelle - Aquitaine, un movimento che pone le aziende al centro dei processi di transizione ecologica. Un percorso che però non si arresta e sul quale la Cité du Vin vuole proseguire: è così che entro la fine del 2024, verrà stabilita una nuova tabella di marcia completa ed impegnativa che detterà il ritmo per i prossimi cinque anni: “la Fondazione per la cultura e le civiltà del vino accelera il suo cammino verso un’attività più sostenibile e responsabile. La Cité du Vin si impegna per lo sviluppo sostenibile sin dalla sua creazione, attuando iniziative per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali del nostro tempo, in particolare in relazione al cambiamento climatico - spiega un comunicato - dopo aver incorporato sette degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite nella gestione della Cité du Vin, la Fondazione per la cultura e le civiltà del vino ha progressivamente implementato la sua politica di Responsabilità Sociale d’Impresa (Csr) basata su sviluppo sostenibile, benessere dei dipendenti e soddisfazione dei visitatori, ora alla base di tutte le sue attività, facendo sì che la Cité du Vin sia protagonista del cambiamento futuro”.

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