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Adnkronos

Vino: primo quadrimestre 2024 positivo per export, +7% in valore e +5,8% in volume … Da gennaio ad aprile le esportazioni superano 2,5 miliardi di euro e 690,76 milioni di litri. Bene Usa e Germania, Regno Unito (+11,5%), boom Russia… Una boccata di ossigeno significativa, dopo la recente frenata che, pur restando in terreno positivo, che aveva lanciato qualche piccolo campanello di allarme. Ma il mercato del vino italiano nel mondo, arrivato al “giro di boa” del primo quadrimestre 2024, continua la sua marcia con il segno più davanti, mostrando una certa vitalità e guardando con fiducia ai mesi che verranno, nella consapevolezza che ci sono ancora tante difficoltà. Nel periodo da gennaio ad aprile 2024, infatti, le esportazioni di vino italiano, a livello globale, hanno superato i 2,5 miliardi di euro (+7% in valore sullo stesso periodo dello scorso anno) ed i 690,76 milioni di litri (+5,8% in volume sul primo quadrimestre 2023). Nell’ultima rilevazione, trimestrale, il dato era +3,8% a valore e 3,2% in volume, a dimostrazione di un mese di aprile fruttuoso per il vino del Belpaese. Uno scenario comunque da analizzare nel dettaglio, Paese per Paese, ma dove comunque i principali partner commerciali, ad eccezione della Francia, mostrano segnali di crescita nelle importazioni, ad iniziare dagli Stati Uniti, primo mercato enoico per l’Italia. Dai dati Istat aggiornati oggi e analizzati da WineNews si nota come gli Stati Uniti mantengono la propria leadership in quanto ad importazioni di vino italiano con 626 milioni di euro (+6% sul dato allo stesso periodo 2023, con un’impennata rispetto al +2,2% di marzo), davanti alla Germania che con 375,6 milioni di euro (+1,9%) è il primo partner europeo e il secondo mondiale, recuperando il dato negativo (-2,2%) rilevato a marzo. Completa il podio il Regno Unito che tra i “big” fa il balzo più avanti (+11,5%) con circa 246,5 milioni di euro di importazioni, continuando un trend di crescita notevole. Il primo “bollettino” negativo si trova con la Svizzera, già in calo a marzo, ma comunque con un passivo quasi “dimezzato” ad aprile (-3,3%), per un valore di 130,7 milioni di euro. Svizzera ormai “tallonata” dal Canada che invece continua la sua risalita (+11,4%) con 115,7 milioni di euro di import nel quadrimestre. Continuano a stupire, positivamente, i risultati della Russia che, rispetto ad un anno fa, passa da 45,5 milioni di euro di importazioni di vino italiano a 102,8 milioni nei primi quattro mesi (+125,7%), una marcia a “tre cifre” che non si ferma. Come a marzo, ma in percentuale più contenuta, va ancora giù la Francia (-6,4%) con poco più di 100 milioni di euro di valore delle esportazioni per l’Italia. Bene anche i Paesi Bassi (+5,9%) le cui importazioni valgono 79,3 milioni di euro, mentre è stabile il Belgio (69,87 milioni di euro). A chiudere la “top ten” c’è la Svezia che con 63,6 milioni di euro nel primo quadrimestre fa -3,3% rispetto ad un anno fa, proseguendo un 2024 in negativo. Decisamente diverso, invece, il risultato dell’Austria (+20,7%) che ha oltrepassato i 50 milioni di euro di importazioni, con la Danimarca che si avvicina alla stessa soglia (49 milioni di euro, +4,1%).
Capitolo Asia, infine, mercato gigantesco che, si spera, possa continuare a crescere a ritmi ancora maggiori. Il Giappone, intanto, supera i 61,2 milioni di euro di importazioni con un balzo del 14,15% rispetto ad un anno fa; la Cina, invece, è progredita poco a livello di importazioni di vino italiano negli ultimi 12 mesi (+1,2%) che totalizzano un valore di 29,3 milioni di euro. In ribasso la Corea del Sud (-6,2%) a 17,1 milioni di euro, così come Hong Kong (-9,5%) che oltrepassa 8,3 milioni di euro. Da sottolineare, a livello complessivo, la crescita della categoria “vini spumanti di uve fresche” (+11,2%) per un valore di 684 milioni di euro, trainata dal fenomeno Prosecco Dop (+11,2%) che, con 519 milioni di euro, copre circa un quinto delle importazioni di vino italiano nel mondo. Vale la pena, forse, ripetere che è ancora presto per capire davvero come andranno le cose sui mercati in questo anno che si spera di ripresa. Ma, allo stesso tempo, va detto che i dati coprono un terzo del 2024, una parte quindi significativa dell’anno, e rimanere confinati in terreno positivo, con tanto di trend di crescita nell’ultimo mese, è comunque un segnale interessante e significativo per il vino italiano.

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