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ATTUALITÀ

Stretta sugli alcolici in India: il Governo pronto a dire no agli spot pubblicitari “surrogati”

Per “The Drinks Business”, il Paese più popolato al mondo, che vieta già la pubblicità diretta, vuole introdurre una legislazione anche per gli eventi
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Negli ultimi anni sono cresciuti i consumi di vino in India

Con una popolazione che conta oltre un miliardo di persone, l’India rappresenta un mercato con delle potenzialità veramente notevoli per il mercato degli alcolici, vino compreso. Una recente analisi della prestigiosa società di servizi e di consulenza del mondo del vino Area39 che citava un report del Ministero del Commercio Indiano, rivelava, infatti, un’impennata senza precedenti delle importazioni di vino in India. Tra aprile e ottobre 2023, il Paese aveva già importato vino per un valore di 170,48 milioni di dollari (159,4 milioni di euro), molto di più degli oltre 35 milioni di dollari dell’intero anno fiscale precedente. Un balzo che non ha eguali negli ultimi anni e riflette un cambiamento nelle abitudini di consumo ed un “trend” da primato. Se, a livello globale, i volumi di bevande alcoliche sono calati nel 2022, in India sono aumentati del 12%, trainati da vini (+19%), birra (+38%) e ready-to-drink (+40%) con ristoranti e hotel che stanno ampliando notevolmente la loro carta dei vini. Tutto questo senza dimenticare che l’India è il più grande mercato mondiale di scotch whisky per volumi.
Eppure, potrebbe arrivare presto una “frenata” perché il Paese più popolato al mondo, che vieta già la pubblicità diretta di alcolici, è pronto a introdurre una legislazione che metterà fuori legge gli spot pubblicitari surrogati e la sponsorizzazione di eventi, come riporta il magazine Uk “The Drinks Business”. Si tratta di una decisione che potrebbe avere un enorme impatto sulle principali aziende produttrici di bevande alcoliche che stanno lottando per una quota del fiorente mercato e costringerle a ridisegnare le loro strategie.
Secondo l’Oms-Organizzazione Mondiale della Sanità, il consumo di alcol in India salirà a quasi sette litri pro capite entro il 2030 sui cinque litri del 2019, una “impennata” nei consumi che sarà trainata da una popolazione sempre più benestante in cui quasi due milioni di persone all’anno raggiungono l’età del consumo legale. Euromonitor ha calcolato che l’India è già l’ottavo mercato mondiale di alcolici per volume, con un valore di 45 miliardi di dollari.
Le campagne pubblicitarie potrebbero cambiare “veste”, e, ad esempio, ci sarebbe il dubbio che le aziende possano promuovere le versioni analcoliche “Double 00” di gin o vodka se la confezione o le immagini riflettono il prodotto con lo stesso nome. Nidhi Khare, l’alto funzionario a capo del Dipartimento per gli affari dei consumatori di Delhi, ha detto alla Reuters, che “non si possono promuovere i prodotti in modo tortuoso”, aggiungendo che le regole definitive dovrebbero essere emanate entro un mese: “se riteniamo che le pubblicità siano surrogate e fuorvianti, allora anche coloro che sostengono (i prodotti), comprese le celebrità, saranno ritenuti responsabili”.
Le sanzioni previste dalle nuove norme prevedono il “divieto di impegnarsi in pubblicità surrogata”, che si estende alle sponsorizzazioni ed agli annunci per prodotti visti come “estensioni del marchio” che condividono le caratteristiche di un marchio di alcolici, secondo il progetto di legge. I produttori e gli sponsor potrebbero incorrere in multe fino a 60.000 dollari, mentre i promotori rischiano divieti di sponsorizzazione che vanno da uno a tre anni.

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