Anche la Spagna, uno dei più grandi e importanti Paesi produttori di vino al mondo, è alle prese con un problema che ormai non è più una novità: la crisi del vino rosso ed una produzione divenuta “extralarge” considerato il calo, evidente, dei consumi. Tanto che nel Paese iberico si inizia a pensare a nuove soluzioni alla luce di uno scenario complicato. Come riporta il sito “okdiario”, Anastasio Yébenes, presidente della Piattaforma in difesa dell’agricoltura e dell’allevamento biologico (Plataforma en Defensa de la Agricultura y Ganadería Ecológica) e membro della Cooperativa Dcoop, sostiene che il settore vitivinicolo prevede che il prezzo del rosso diminuirà del 20% nella prossima stagione. Un’eventualità che, secondo il suo parere, renderebbe non redditizia la produzione. Per questo motivo gli agricoltori cercano alternative come produrre vino rosato oppure sfruttare addirittura l’uva rossa per creare nuovi tipi di bevande. Il paradosso spagnolo è che accanto alla perdita di redditività del vino rosso c’è, invece, una carenza sul mercato di vino bianco, un prodotto che sta conquistando sempre di più i consumatori, tanto che, ha sottolineato, Yébenes, “quest’anno inizieremo la campagna con quasi nessuna scorta di vino bianco”.Al contrario non mancano le scorte di vino rosso nei magazzini, e questo anche per le scelte dei giovani, sempre più orientati verso un prodotto con una gradazione alcolica più bassa, i bianchi ed i rosati che esprimono maggiore freschezza sono i più gettonati. Per Yébenes la maggior parte delle cantine stanno cominciando a cambiare prodotto a causa di queste circostanze. Secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, il prezzo medio del vino rosso è di 45,15 euro per ettolitro (il riferimento è alla settimana dal 29 luglio al 4 agosto, ndr) contro i 46,24 euro per ettolitro del vino bianco.
Una differenza non sostanziale, ma i produttori si aspettano che il divario aumenti nella campagna successiva e che duri negli anni e, pertanto, hanno già iniziato a prepararsi per evitare le conseguenze di questi cambiamenti. Come? Sperimentando, e quindi producendo vini bianchi con uve rosse, un processo reso possibile effettuando “la stessa estrazione” ma “senza macerarla”. In questo modo i produttori otterrebbero un liquido rosato e, per farlo sembrare vino bianco, si utilizzerebbe il carbone, uno strumento che “porta via tutto il colore e poi filtra. Questo va benissimo, ma è un vino diverso. Ha altri sapori perché non è una varietà di vino bianco come siamo abituati”, ha spiegato il rappresentante della cooperativa. Secondo l’agricoltore, le aziende vitivinicole in Francia sono già state costrette a realizzare questo tipo di processo e “forse quel mercato ci aiuterà a migliorare i nostri conti. Ci sono già aziende vinicole che stanno iniziando a farlo”. Si tratta di una soluzione inedita, per attirare il consumatore con altre varietà senza per questo dover sprecare o cambiare i vitigni: da valutare, però, quanto riuscirà a penetrare nel processo produttivo e in che modo risponderà il mercato. Il tempo darà le sue risposte.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024