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FONTE: ANSA

Balneari, attenzione alla cucina: tra i criteri di aggiudicazione c’è anche l’enogastronomia

Prime indicazioni su quella che sarà l’asta del 2027: cibo e vino avranno il loro peso, assieme a folklore, disabilità e assunzioni under 36
BENI PUBBLICI, CONCESSIONE BALNEARI, CONSIGLIO DEI MINISTRI, CRITERI DI AGGIUDICAZIONE, ENOGASTRONOMIA, FOLKLORE, SUOLO PUBBLICO, UE, Non Solo Vino
Anche enogastronomia e folklore nei criteri di aggiudicazione per le concessioni balneari

Cominciano ad arrivare le prime indicazioni su quella che sarà l’asta per le concessioni balneari del 2027. Tra i criteri di aggiudicazione, previsti nel decreto salva-infrazioni approvato dal Consiglio dei Ministri, ci sono anche l’enogastronomia e le tradizioni folkloristiche locali. E così, potrebbe essere che per aggiudicarsi uno stabilimento balneare a Ostia si abbia una corsia preferenziale se al ristorante o bar si serva la porchetta o i saltimbocca alla romana. Il sartù di riso in menù potrebbe agevolare la vittoria del bando se si partecipa in Costiera Amalfitana, il pane cunzato in Sicilia, un’ottima panzanella in Toscana, la focaccia di Recco in Liguria e così via. In Puglia, oltre a tutte le eccellenze regionali, vale la pena fare anche un ragionamento per suonare la pizzica tra gli ombrelloni.
Molto dovrà ancora essere definito chiaramente, anche perché l’orizzonte è di quasi tre anni, ma il Governo - in base all’accordo trovato con l’Unione Europea per risolvere l’intricata vicenda delle concessioni balneari (ma una riflessione andrebbe fatta anche su quelle per il suolo pubblico (come abbiamo fatto con un’indagine WineNews, ndr) in fase di asta intende dare attenzione anche alle “specificità culturali”.
Nel testo si legge, infatti, riporta l’Ansa, che ai fini della valutazione delle offerte, l’ente concedente applica tra i criteri di aggiudicazione anche “l’offerta di servizi integrati che valorizzino le specificità culturali, folkloristiche ed enogastronomiche del territorio”, e “l’incremento e la diversificazione dell’offerta turistico-ricreativa”, oltre che gli obiettivi di “salvaguardia del patrimonio culturale”. Inoltre si estende la possibilità di offrire servizi anche in periodi diversi dalla piena estate: tra i criteri previsti ci sono infatti anche “l’offerta di specifici servizi turistici anche in periodi non di alta stagione”.
Un occhio di riguardo viene rivolto poi agli utenti con disabilità: verrà valutata “la qualità e le condizioni del servizio offerto agli utenti, anche in relazione al programma di interventi indicati dall’offerente, con particolare riferimento a quelli finalizzati a migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’area demaniale, anche da parte delle persone con disabilità”. Tra gli altri criteri elencati dal decreto, oltre, ovviamente, “all’importo offerto rispetto all’importo minimo”, anche l’impegno ad assumere, in misura prevalente o totalitaria, “personale di età inferiore a 36 anni” e “l’esperienza tecnica e professionale dell’offerente in relazione ad attività turistico-ricreative comparabili, anche svolte in regime di concessione”. Inoltre al momento dell’aggiudicazione verrà valutato “se l’offerente, nei cinque anni antecedenti, ha utilizzato una concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare”. Per garantire “la massima partecipazione”, si terrà anche conto del “numero delle concessioni di cui è già titolare, in via diretta o indiretta, ciascun offerente nell’ambito territoriale di riferimento dell’ente concedente”.

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