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VINO E TERRITORI

Lvmh paga 15,5 milioni di euro per 1,3 ettari di vigneto del Domaine Poisot in Borgogna

Per i media francesi, la vendita sarebbe legata alla impossibilità dei proprietari della piccola cantina di pagare le altissime tasse di successione
BORGOGNA, DOMAINE POISOT, FRANCIA, LVMH, SUCCESSIONE, vino, Mondo
Lvmh paga 15,5 milioni di euro per 1,3 ettari di vigneto del Domaine Poisot in Borgogna

15,5 milioni di euro di 1,3 ettari di vigneto in Borgogna: tanto, secondo il giornale francese “Il Bien Public”, avrebbe pagato il colosso del lusso Lvmh (che conta brand che vanno da Moët & Chandon a Krug, da Cheval Blanc a Château d’Yquem, da Ruinart a Dom Pérignon, da Domaine des Lambrays a Veuve Cliquot, da Cloudy Bay a Bodega Numanthia, da Terrazza de Los Andes ad Ao Yun), ma dal quale non arrivano, però, conferme ufficiali, ad oggi, per acquisire la maggior parte dei vigneti (2 ettari in totale) del Domaine Poisot père & fils ad Aloxe-Corton nella Côte d’Or (dove il valore di un ettaro vitato, secondo l’agenzia francese Safer, sfiora 1 milione di euro). Una cifra monstre, che fa rumore. Ma a far riflettere è il motivo dietro la vendita dei vigneti della cantina che fu di Marie Poisot, figlia di Louis Latour: secondo quanto riporta, tra gli altri, “Vitisphere”, il motivo sarebbe stata l’impossibilità della famiglia Poisot di pagare, a seguito di un lutto, delle elevatissime tasse di successione, che, secondo “Vitisphere”, arrivano anche al 55% dei valori dei terreni. Un tema molto sentito tra i vigneti di Francia, che avrebbe costretto alla vendita di buona parte dei vigneti aziendali, passati di generazione in generazione, con Lvmh che avrebbe comprato i vigneti, dunque, pur lasciandoli nella disponibilità degli attuali proprietari “vita natural durante”. “In pratica vendiamo i nostri strumenti di lavoro per pagare le successioni, e non ha senso, ha commentato Thiébault Huber, presidente della Confédération des Appellations et des Vignerons de Bourgogne (Cavb). Che, a “Vitisphere“, sottolinea: “il prezzo della terra e la redditività dell’azienda agricola sono completamente scollegati. Le tenute devono essere viste come strumenti di lavoro, con una tassazione equilibrata per le famiglie, una sorta di “new deal fiscale” per i trasferimenti delle aziende agricole. È urgente intervenire, altrimenti si assisterà ad un grave declino della produzione vinicola in molte regioni”.

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