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Agricoltura, nell’industria di trasformazione la singola impresa genera il 70% del valore di filiera

“Anche se questo non significa necessariamente che i margini di profitto siano sempre più elevati”, rileva l’analisi dell’Osservatorio HonestFood
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Agricoltura, settore vitale dell’economia italiana (ph: Freepik)

Che l’agricoltura sia un asset fondamentale dell’economia italiana è cosa nota e risaputa, tanto che il suo ruolo, negli anni, è rimasto importante. Nel Belpaese la filiera agroalimentare si distingue per l’elevata numerosità delle imprese nel settore primario e per la loro polverizzazione; inoltre, rispetto alla media europea e ai due mercati di riferimento (Francia e Germania), l’Italia ha anche un maggior peso del settore primario (71% della filiera per numero di imprese, 30% per addetti e 6,6% per fatturato), mentre produzione e distribuzione hanno valori inferiori. Nel contempo, a livello di singola impresa, è nella fase di trasformazione, ossia nel settore industriale, che si concentra la parte preponderante, circa il 70%, del valore di filiera, anche se questo non significa necessariamente che i margini di profitto siano sempre più elevati. Emerge dalle prime analisi del nuovo Osservatorio HonestFood, sviluppato in partnership dall’associazione HonestFood e da Liuc Business School.
HonestFood è un’associazione nata nel settembre 2023 e che propone un ripensamento della filiera agroalimentare con l’obiettivo di portare cibo buono, salubre e accessibile al consumatore, garantendo equilibrio e un’equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera, dal campo alla tavola. Come ha spiegato Giacomo Pedranzini, ideatore e presidente di HonestFood e ad Kometa, azienda leader nel settore della trasformazione delle carni, “l’osservatorio si propone di promuovere onestà e maggiore equità nella filiera agroalimentare, puntando a coinvolgere tutti gli operatori e sensibilizzando anche le nuove generazioni, che con il loro comportamento hanno e avranno il potere più grande di promuovere il cambiamento, informandosi e agendo in modo responsabile”. Il tema dell’onesta è stato approfondito anche da Chiara Mauri, direttrice della Scuola di Economia e Management dell’Università Liuc: “l’aggettivo onesto ha un significato complesso e articolato. L’onestà è un concetto multi-dimensionale, che si presta a diverse interpretazioni, specie se si prova a declinarla rispetto a un prodotto, a un settore merceologico o a un comparto industriale. Ma come misurare il valore dell’onestà? Come Liuc, stiamo cercando di sviluppare una sorta di bollino per la filiera, che dovrebbe certificare pratiche trasparenti, anche rispetto ai problemi del food waste e del riutilizzo degli scarti, che fanno parte del concetto di onestà”.

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