La Commissione Europea ha dato, oggi, il via libera per l’incremento dei finanziamenti del Pnrr a sostegno del settore agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura. In totale la dotazione ammonta a 1,9 miliardi di euro, così ripartiti: altri 1,83 miliardi per gli scorrimenti delle graduatorie relative al Bando Agroalimentare n. 5 e ulteriori 80 milioni per quello relativo alla pesca e acquacoltura n. 1. Sarà il Ministero dell’Agricoltura stesso a procedere con l’assegnazione dei fondi a quei soggetti che, seppur presenti nelle graduatorie non erano stati finanziati con le risorse del Piano Nazionale Complementare, e che potranno quindi ora dichiarare nuovamente il proprio interesse per l’ammissione ai nuovi finanziamenti del Pnrr. “Lo strumento dei contratti di filiera offre una spinta a un approccio integrato, che unisce cooperazione tra imprese, innovazione e ricerca, per una visione strategica condivisa lungo l’intera catena del valore - si legge in una nota del Ministero - l’obiettivo finale è accompagnare le filiere verso il consolidamento della loro competitività”.
E un’ulteriore spinta al comparto italiano, secondo il Governo, arriva anche dal riconoscimento della sovranità alimentare nelle conclusioni strategiche adottate sulla nuova Pac da parte dei Ministri dell’Agricoltura europei: una sorta di primo ok, seppur non vincolante, a una delle più note battaglie politiche del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, inserita anche nel documento conclusivo del G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa e firmata anche dai colleghi presenti (Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, oltre all’Italia, ndr). “Un grande risultato per il nostro Paese che fin dal primo giorno, con l’inserimento del concetto nella denominazione del Ministero, ha voluto dare un segnale forte: riportare al centro la nostra agricoltura, la pesca e l’intero comparto agroalimentare”, ha commentato Lollobrigida ringraziando il premier ungherese Viktor Orban, attualmente presidente di turno del semestre del Consiglio dell’Unione Europa.
Un passaggio che si somma anche a quanto ribadito recentemente proprio dal Ministro: “l’Italia ha chiesto che venga applicata, in qualsiasi ambito, una moratoria delle decisioni a livello tecnico sulla riduzione dello sforzo di pesca e dei limiti di cattura. Infine, pur condividendo l’obiettivo di un’agricoltura sempre più resiliente e sostenibile, abbiamo specificato che la sostenibilità ambientale deve procedere di pari passo con quella economica e sociale, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e una corretta distribuzione del valore della produzione lungo le filiere”.
“Inoltre - ha aggiunto il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo - abbiamo dichiarato e voluto mettere a verbale le criticità che permangono, a cominciare dalla richiesta di maggiori risorse per gli agricoltori, che devono essere sostenuti come autentici custodi del territorio e garanti del buon cibo per la popolazione italiana ed europea. Per questo, abbiamo chiesto che ogni meccanismo di distribuzione della Pac debba essere definito, per ciascuno Stato membro, tenendo conto delle differenze tra il reddito dell’agricoltura rispetto a quello del resto dei settori economici, nonché del potere d’acquisto e dei costi di produzione. Abbiamo infine chiesto che la parte finanziaria della Politica Comune venga rinviata al luogo più appropriato per la decisione, ovvero le discussioni tra i Capi di Stato e di Governo”.
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