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IN VIGORE DA FEBBRAIO 2025

Anche Jancis Robinson contro la riforma delle accise Uk: “forti ripercussioni sui consumi di vino”

La critica di vino britannica più autorevole al mondo invita a sostenere l’iniziativa #CapTheWineTax rivolta alla cancelliera Rachel Reeves
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Anche Jancis Robinson contro la riforma delle accise sul vino in Uk

Anche Jancis Robinson, critica del vino britannica ritenuta la più autorevole al mondo, firma del “Financial Times” e alla guida di JancisRobinson.com, si schiera contro l’aumento delle tasse, o meglio, la riforma delle accise sul vino, nel Regno Unito. Come già segnalato dalla “Wine and Spirit Trade Association (Wsta)”, infatti, con la riforma delle accise che dovrebbe entrare in vigore a febbraio 2025 (come riportato qui), l’aliquota unica oggi utilizzata sarà sostituita con fino a 30 differenti aliquote in base al tasso alcolico del vino. Per una bottiglia di vino da 14,5 gradi, l’imposta dovuta aumenterà, così, da 2,67 fino a 3,09 sterline a bottiglia. Un aspetto non secondario, in un mercato come quello britannico molto sensibile, soprattutto nella grande distribuzione, al tema dei prezzi, e dove buona parte del mercato è rappresentata da vini “private label”.
E ora la Robinson si schiera in prima linea: “come ricorderete, Rishi Sunak (ex Premier britannico dei Conservatori a cui, dopo le recenti elezioni è subentrato il laburista Keir Starmer, ndr) aveva annunciato un cambiamento del sistema di tassazione sul vino, basandosi sul grado alcolico. Può sembrare ragionevole, ma la messa a punto del nuovo sistema è molto complessa. Il numero delle aliquote sale ad oltre 30, creando notevoli disagi per il commercio del vino, e comportando un aumento dei prezzi per la maggior parte dei vini. È altamente improbabile che il nuovo sistema fiscale si traduca in maggiori entrate per il Tesoro e porterà gli inglesi a pagare le tasse sul vino più alte d’Europa. La metà del prezzo di acquisto di una bottiglia di vino da 9 sterline con 13,5% gradi, ad esempio, andrà direttamente al Governo del Regno Unito, lasciando poco per il vino stesso una volta che tutto il resto sarà stato pagato”.
“Un gruppo di parti interessate - aggiunge la Robinson - sta organizzando una campagna per tornare a un sistema più semplice. Si può sostenere firmando una petizione che sarà pubblicata all’inizio della prossima settimana. Se siete residenti nel Regno Unito, potete prendere in considerazione l’idea di scrivere al vostro membro del Parlamento per protestare contro il nuovo sistema. Ma potete anche unirvi a me nell’inviare un segnale di protesta a Rachel Reeves (Cancelliera del Governo inglese, ndr), a HM Treasury, 1 Horse Guards Road, Londra SW1A 2HQ, sotto forma di una capsula o di un tappo a vite schiacciato della prossima bottiglia di vino che berrete, includendo un messaggio che la invita a #CapTheWineTax”, conclude Jancis Robinson.
Una presa di posizione netta ed esplicita, quella della Robinson, che testimonia quanto la riforma delle accise in arrivo preoccupi il settore nella sua interezza. Una notizia che desta allarme anche in Italia, visto che il Regno Unito è uno dei mercati stranieri più importanti per il vino del Belpaese, peraltro in leggero calo nei primi 8 mesi 2024 sullo stesso periodo 2023, a -0,3%, per 519,9 milioni di euro di vini italiani importati (dati Istat analizzati da WineNews).

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