Il mercato dei vini sfusi rappresenta una fetta minoritaria del commercio mondiale del vino, in valore, con appena 2,3 miliardi di euro nel 2023, sugli oltre 32 del vino imbottigliato. Ma è ancora una voce importante sul fronte dei volumi, con oltre 3,2 miliardi di litri di sfusi che si sono mossi tra i Paesi del mondo, a fronte di più 6 miliardi di litri tra vini fermi e spumanti imbottigliati, secondo i dati dell’Observatorio Espanol del Mercado del Vino. La Spagna è di gran lunga il primo esportatore in volume, con oltre 1,4 miliardi di litri (ma con un prezzo medio di appena 0,49 centesimi al litro), davanti all’Italia (408 milioni di litri, a 0,79 euro al litro) e all’Australia (392 milioni di litri, a 0,77 euro al litro), mentre la Nuova Zelanda, con 2,87 euro a litro (per 112 milioni di litri) e la Francia con 1,67 euro al litro (per 115 milioni di litri) sono i Paesi che esprimono miglior valore, secondo i dati dell’Organizzazione del Commercio delle Nazioni Unite.
Un segmento interessante, quello degli sfusi, e da guardare con attenzione, in un contesto di mercato in cui, in molti Paesi fondamentali per il mercato del vino, dagli Usa al Regno Unito, alla Germania, la quota di etichette “private label” nella Gdo cresce in maniera importante, ed in alcuni casi supera già il 30% dei volumi. E guardando ad una vendemmia 2024 che a livello mondiale, ed europeo in particolare (come abbiamo scritto qui), si annuncia un po’ più abbondante della scarsissima 2023, ma non generosa, in media, e ad un mercato del vino che vede consumi in calo un po’ in tutto il mondo tra salutismo crescente, economie in difficoltà e scenari geopolitici poco rassicuranti, le dinamiche del mercato dei vini sfusi saranno al centro della “World Bulk Wine Exhibition”, il più importante evento mondiale del settore, firmato da Vinexposium, di scena ad Amsterdam il 25 e il 26 novembre 2024.
“Il mercato del vino sfuso di qualità mostra attualmente segnali di crescita, sostenuti dall’aumento delle importazioni in mercati chiave come il Regno Unito (+ 8,5%), la Cina (+ 21%) e gli Stati Uniti (+ 6%). Di questa tendenza - spiega la “World Bulk Wine Exhibition” - beneficiano anche i grandi Paesi esportatori, Francia e Spagna, alimentando un’innegabile ripresa del settore. Allo stesso modo, la diversificazione dei formati di confezionamento, con un aumento di soluzioni più comode ed economiche come bag-in-box, lattine e fusti, sta guidando la crescita, in particolare nel settore dell’ospitalità negli Stati Uniti. Locali come bar, ristoranti e persino discoteche stanno adottando questi formati per poter servire vino sfuso, fornendo così servizi basati sui volumi e riducendo al contempo i costi e l’impatto ambientale delle bottiglie di vetro. Inoltre, un numero sempre maggiore di marchi di fascia alta sta ampliando la propria gamma di vini e liquori sfusi, adottando un approccio ecologico che piace ai consumatori alla ricerca di soluzioni sostenibili”. Trend che saranno sotto i riflettori di un evento focalizzato su una tipologia di vino che, in termini di quantità, conta ancora molto nello scenario mondiale.
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