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MARE IN CRISI

Papa Francesco: “la pesca è scuola di vita, Gesù la usa per indicare la vocazione degli apostoli”

Le parole del Pontefice ai pescatori italiani ricevuti in Vaticano, con Coldiretti Pesca. Sotto i riflettori le difficoltà della “Flotta Italia”
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La pesca italiana in crisi. Coldiretti Pesca in udienza da Papa Francesco

“Il vostro è un lavoro duro, che richiede sacrificio e tenacia, di fronte sia alle sfide di sempre, sia a nuovi urgenti problemi, come il difficile ricambio generazionale, i costi che continuano a crescere, la burocrazia che soffoca, la concorrenza sleale delle grandi multinazionali. Questo però non vi scoraggia, anzi alimenta un’altra caratteristica vostra: l’unità. In mare non si va da soli: per gettare le reti è necessario faticare insieme, come equipaggio, o meglio ancora come una comunità in cui, pur nella diversità dei ruoli, il successo del lavoro di ciascuno dipende dall’apporto di tutti. In questo modo la pesca diventa una scuola di vita, al punto che Gesù la usa come simbolo per indicare la vocazione degli apostoli: venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. Papa Francesco si è rivolto così alle rappresentanze dei pescatori, le associazioni di categoria e i sindacati, ricevuti in Udienza in Vaticano, lo scorso 21 novembre, nella “Giornata Mondiale della Pesca” (qui il discorso del Pontefice).
“Dal surriscaldamento alla proliferazione di specie aliene, fino alle alluvioni che riversano acqua dolce e detriti in mare, gli effetti del cambiamento climatico minacciano sempre più la Flotta Italia”, afferma Coldiretti Pesca. “La pesca è un settore importante del made in Italy a tavola con 12.000 imbarcazioni e 30.000 addetti, ma il suo futuro è oggi messo in pericolo dai mutamenti climatici, con effetti combinati che riducono il pescato e rendono sempre più difficili le condizioni in cui operare. Le ormai frequenti alluvioni, ad esempio, non colpiscono solo campagne e città, ma hanno effetti devastanti anche sulle attività ittiche, a partire da quelle dell’acquacoltura, diventata negli ultimi anni una vera e proprio eccellenza italiana, con un valore della produzione di mezzo miliardo di euro”, afferma il responsabile delle relazioni sindacali, lavoro, immigrazione, e sicurezza di Coldiretti, Romano Magrini.
La storia di Federico Falconi, giovane pescatore veneto, è in questo caso emblematica. Dopo aver messo su un allevamento di vongole con importanti investimenti ha visto la sua produzione dimezzata nel marzo scorso a causa dell’acqua mista a fango che i fiumi hanno riversato in mare dopo le abbondanti piogge che avevano colpito il territorio. Un fenomeno a cui si sono subito aggiunti gli attacchi del granchio blu, che lo hanno costretto a investire ancora per la protezione delle vongole con appositi teli sottomarini. Ma in autunno ha dovuto affrontare una nuova alluvione, con l’acqua dolce che ha abbassato la salinità del tratto costiero dove aveva il suo allevamento, di fatto cancellando l’intera produzione. “L’effetto clima si avverte anche a livello strutturale, con il surriscaldamento del mare e i mutamenti delle correnti - racconta Andrea Tagardella, giovane pescatore di Terracina - le mareggiate che fino a qualche anno fa avvenivano a settembre ora si sono spostate a novembre-dicembre. Il risultato combinato dei diversi fattori è che il pescato si è praticamente dimezzato nello spazio di un decennio”.
Ma la flotta italiana rappresenta anche una risorsa per salvaguardare l’ambiente, come dimostra l’esperienza dei “pescatori di plastica”, come Simone Costantini, giovane ligure. Da quattro anni collabora con la start up Ogyre recuperando i rifiuti che i fiumi portano a mare. Una mole degli oggetti più disparati che, oltre a inquinare, causano gravi problemi alla fauna marina. Non è inusuale, infatti, trovare dei piccoli pesci dentro bottiglie di plastica o polpi intrappolati in vecchi copertoni. Simone ne porta a terra ogni anno circa tre tonnellate che vengono convogliate in porto per essere successivamente smaltite. “Un impegno a tutela dell’ambiente che va sostenuto con apposite misure ma è importante anche, più in generale, tutelare le imbarcazioni colpite dagli effetti del clima, garantendo ristori e creando le condizioni per evitare un abbandono delle attività che taglierebbe posti di lavoro e un settore importante per l’economia nazionale, favorendo le importazioni dall’estero”, conclude Coldiretti.

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