Anche se non sono passati così tanti anni, sembra ormai un’era fa quando la pandemia fece “esplodere” gli acquisti online, complice ovviamente il lockdown e quindi la chiusura “fisica” di tante attività. Un fenomeno che interessò anche il settore del vino che trovò un’importante boccata di ossigeno nell’e-commerce, canale decisivo nel generare vendite in quel particolare periodo storico caratterizzato da bar e ristoranti chiusi. Ma con il ritorno alla normalità, ormai avvenuto da anni, qual è lo stato dell’arte delle vendite di vino online? Positivo e con sviluppi in crescita, pur con le dovute differenze da Paese a Paese, come nel caso dell’Italia, dove il settore risente dello scenario mondiale, tra calo dei consumi e incertezza economica come hanno raccontato a fine 2024, a WineNews, i principali player italiani. Si può sintetizzare così l’analisi dell’Iwsr (International Wine & Spirits Research) in cui si prevede, infatti, che il canale dell’e-commerce di alcolici supererà i 36 miliardi di dollari entro il 2028. Ma c’è un particolare in più da sottolineare e che mostra l’evoluzione e l’influenza crescente dell’online nello shop di un wine lover: i canali digitali, infatti, ora svolgono un ruolo significativo nell’influenzare le decisioni di acquisto anche offline oltre che, ovviamente, online. Dunque il mercato globale degli alcolici online sta entrando in una nuova era di crescita sostenibile, secondo i dati più recenti di Iwsr. Viene previsto, infatti, che le vendite di bevande alcoliche via e-commerce supereranno i 36 miliardi di dollari entro il 2028, riflettendo un aumento del valore del 20% nei prossimi cinque anni. I risultati del recente studio strategico sull’e-commerce di Iwsr, che analizza il canale degli alcolici online in 18 mercati chiave (Australia, Brasile, Canada, Cina, Colombia, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Nigeria, Singapore, Sud Africa, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti), sottolineano il ruolo in evoluzione delle piattaforme digitali nel plasmare i comportamenti dei consumatori, non solo come canali di acquisto, ma anche come spazi influenti per la scoperta e l’engagement con i marchi.
Guy Wolfe, Head of ecommerce Insights Iwsr, ha spiegato che “dopo una significativa volatilità negli ultimi cinque anni, le dinamiche dei canali globali sembrano stabilizzarsi. Mentre l’e-commerce di alcolici è cresciuto in importanza, ora è chiaro che la sua influenza si estende ben oltre le transazioni online. Le piattaforme digitali ora svolgono un ruolo fondamentale nelle vendite offline, poiché sempre più consumatori si affidano alla ricerca online per guidare i loro acquisti nei negozi. Per i proprietari dei marchi, mantenere una forte presenza digitale è cruciale. Dare priorità allo sviluppo di strategie online solide e perfezionare continuamente i contenuti digitali sarà fondamentale per rimanere competitivi”.
Quello che viene delineato è uno scenario con prospettive rosee. Il mercato degli alcolici online, evidenza Iwsr, in 18 mercati chiave aumenterà del 20% in valore dal 2023 al 2028, aggiungendo 6 miliardi di dollari di crescita incrementale. Un’alta percentuale della crescita futura dovrebbe provenire dai due maggiori settori di e-commerce di alcolici e quindi i marketplace cinesi e l’omnichannel statunitense. Anche i canali più piccoli contribuiranno al valore, compresi quelli in Australia, Giappone e Messico.
Gli spirits guideranno la crescita futura, con gli alcolici a base di agave e il whisky che emergono come sottocategorie con le migliori prestazioni. Anche il vino e, in particolare, la birra mostreranno una crescita costante, trainata da mercati come la Cina e, nel caso del vino, dall’Italia.
I marketplace online cinesi rimarranno dominanti, contribuendo con 1,9 miliardi di dollari di crescita del valore entro il 2028. Tra questi, le piattaforme di social commerce come Douyin (la versione cinese di TikTok, ndr) che stanno rimodellando le interazioni dei consumatori, combinando lo shopping con l’intrattenimento e consentendo ai fan di acquistare direttamente dagli influencer online preferiti. Mentre le normative sulla vendita di alcolici denotano che le piattaforme di social media sono principalmente uno strumento di marketing digitale, e questo nella maggior parte dei Paesi, in Cina sono invece diventate un importante e crescente canale di vendita.
Gli Stati Uniti continuano ad essere un mercato chiave per il canale globale degli alcolici online, con una percentuale di acquirenti in aumento di 4 punti percentuali sull’anno precedente, secondo l’ultimo sondaggio Iwsr sui consumatori realizzato nel terzo trimestre 2024. Un elevato numero di attuali non utenti (soprattutto “Millennials”) indica la probabilità di adottare in futuro anche gli acquisti online. Anche la frequenza dello shopping online è aumentata, con gli acquisti settimanali in aumento del 13%. Il whisky americano guida una quota significativa della crescita prevista.
In generale, i mercati di e-commerce di alcolici meno sviluppati hanno visto l’utilizzo del canale diminuire e avvicinarsi ai livelli pre-pandemia. Oltre a Cina e Stati Uniti i mercati che contribuiranno maggiormente alla crescita sono quelli di Giappone, Australia e Brasile. Bene anche l’Italia che avrà il tasso di crescita più rapido (ma partendo da una base piuttosto bassa), trainata in parte dai supermercati che aumentano gli investimenti nella spesa online. La ricerca sui consumatori, spiega ancora Iwsr, indica che la base italiana di acquirenti di alcolici online è aumentata di circa mezzo milione nel 2024.
In generale chi effettua acquisti online si sta adattando a modelli più coerenti. Il prezzo rimane una priorità, a causa delle pressioni economiche, ma la scoperta e la sperimentazione continuano a guidare gli acquisti. Nei mercati chiave, il 24% degli acquirenti ha citato la ricerca di nuove marche come motivo fondamentale per fare acquisti online, sottolineando il potenziale del canale per l’innovazione e l’engagement. L’e-commerce è diventato uno strumento fondamentale per la ricerca. Il 63% di chi acquista online si informa in maniera approfondita prima di effettuare un acquisto, una tendenza sempre più rispecchiata dagli acquirenti offline. Siti web di marca, recensioni di prodotti e persino app di consegna stanno diventando parte integrante delle decisioni di acquisto. In particolare, conclude Iwsr, il confronto dei prezzi e la scoperta dei prodotti si classificano come i principali fattori di ricerca, evidenziando il ruolo crescente degli ecosistemi digitali nell’influenzare le scelte dei consumatori attraverso tutti i canali.
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