Dopo essere diventata, in pochissimi giorni, un tormentone su social, radio e tv - grazie al ruolo di jingle ufficiale al Festival di Sanremo 2025 - “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte, che racchiude i topos del Belpaese a tavola, tra spaghetti, vino e “cucina stellata degli avanzi”, sbarcherà all’Eurovision, grazie alla vittoria conquistata ieri al San Marino Song Contest. Il Dj - che è l’artista italiano più ascoltato al mondo su Spotify, dopo i Maneskin - porterà, dunque, all’Eurovision (dal 13 al 17 maggio in Svizzera), un po’ di folklore e molti stereotipi sul Belpaese, che sembrano però funzionare, almeno nella musica. Lo conferma il successo di “Espresso Macchiato” del rapper estone Tommy Cash, anch’essa in concorso all’Eurovision, che spinge su vecchi luoghi comuni legati all’immagine dell’Italia (caffè, spaghetti e mafia), scatenando polemiche e persino un esposto del Codacons.
Il pezzo di Gabry Ponte fonde il folklore italiano - utilizzando strumenti tradizionali come mandolino, tamburello e fisarmonica - con la musica elettronica, nell’intento di trasmettere l’essenza del Belpaese. Nel testo richiami alle nostre tradizioni a tavola, ma non solo: si parte con “siamo dei bravi ragazzi, apposto/spaghetti, vino e Padre nostro”, passando per “lasciateci ballare/con un bicchiere in mano” fino a “la moda che fa degli stracci/cucina stellata di avanzi”, con al centro, seppur in modo poco lusinghiero, due tra i più importanti pilastri del made in Italy, il cibo e il fashion. Una descrizione folkloristica del nostro Paese che esplode nel ritornello “fa niente, baby, così è la vita e con ‘sta roba ci salta, tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia”.
Oltre a Gabry Ponte, a rappresentare l’Italia al prossimo Eurovision ci sarà Lucio Corsi (con il brano “Volevo essere un duro”), fenomeno musicale esploso a San Remo con alle spalle una gavetta più che decennale e tre album già pubblicati, che porta un immaginario completamente diverso, poetico e magico, anche grazie al suo background rurale, quello di una Maremma a metà tra Far West e tortelli preparati dalla nonna e dalla mamma.
Ma l’italianità all’Eurovision sarà evocata prepotentemente anche da un’altra canzone: “Espresso Macchiato” del rapper e producer estone Tommy Cash, che mixa l’inglese con parole italiane ormai diventate di uso internazionale: non solo il rito del caffè al bar, che dà il titolo al pezzo, ma anche ristorante (“and I just own this little ristorante”), casa e naturalmente spaghetti (life is like spaghetti/it’s hard until you make it/ no stresso, no stresso/ it’s gonna be espresso). E per concludere, come una spolverata di parmigiano sulla pasta, un bel “mafioso”. Un’infilata di triti luoghi comuni che ha scatenato polemiche. A partire dal senatore leghista Gian Marco Centinaio, ha chiesto di escludere la canzone di Tommy Cash dalla competizione internazionale: “chi insulta l’Italia deve restare fuori dall’Eurovision - ha scritto su Instagram - questo cantante estone si è qualificato con un brano in cui parla in un italiano maccheronico di qualcuno che si è arricchito solo bevendo caffè e “sudando come un mafioso”. Dovrebbe venire in Italia a vedere come lavora la gente perbene prima di permettersi di scrivere canzoni così stupide e piene di stereotipi. Se c’è qualcuno che ha trovato il modo di fare soldi facili insultando e approfittando degli altri, questo è lui. È questa l’idea di fratellanza europea che hanno in mente gli organizzatori dell’Eurofestival? Spero proprio che gli impediscano di partecipare”. Ad intervenire anche il Codacons, associazione a difesa dei consumatori, che ha presentato un esposto all’European Broadcasting Union, scrivendo che “la canzone presenta cliché negativi associati alla cultura italiana, come il legame tra l’Italia e la mafia, e fa riferimento in maniera stereotipata a simboli come il caffè e gli spaghetti”.
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