
Da Masciarelli dall’Abruzzo a Hofstätter dall’Alto Adige, da Ca’ del Bosco dalla Franciacorta a Quintodecimo e San Salvatore 1988 dalla Campania, da Braida di Giacomo Bologna, Cavallotto, Contratto, Fiorenzo Nada, La Spinetta, Prunotto e Travaglini dal Piemonte a Brigaldara, Masi e Speri e Zenato dalla Valpolicella a Nino Franco per Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, da Marchesi Antinori, Bibi Graetz, Tenuta di Ghizzano e Tenuta di Trinoro dalla Toscana a Tenuta San Guido e Grattamacco da Bolgheri, da Dievole, Monteraponi, San Felice e Tolaini dal Chianti Classico, a Castello Romitorio, Casanova di Neri, Fuligni, Gianni Brunelli - Le Chiuse di Sotto, Il Marroneto, Poggio di Sotto ed Uccelliera del Brunello di Montalcino, da Cantine Dei del Vino Nobile di Montepulciano alla Famiglia Cotarella per l’Umbria e non solo, da Umani Ronchi dalle Marche, a Donnafugata e Planeta per la Sicilia, ed Argiolas per la Sardegna. Sono queste solo alcune delle cantine-icona del vino italiano protagoniste di “Vinous Icons: Italy” 2025, il nuovo evento firmato dalla rivista guidata dal wine critic Antonio Galloni, a New York (14-17 maggio, Hall des Lumières), dedicato esclusivamente al Belpaese e che ha svelato una prima prestigiosa “lista” delle griffe che partecipano alla prima edizione, voluta per celebrare l’eccellenza del made in Italy in Usa, primo mercato per l’export enoico tricolore (come confermano i dati Istat 2024 definitivi, analizzati da WineNews).
Ad “aprire le danze”, il 14 maggio, è una “Collector’s Dinner” dedicata ad un pezzo di storia del vino italiano e del Piemonte enoico, come il Barolo di Cavallotto, con una degustazione verticale “Back to the 1970s” guidata da Antonio Galloni e Alfio Cavallotto, con un’ampia selezione di annate a partire dagli anni Settanta, per raccontare le sfumature del “re” dei vini italiani e delle Langhe, attraverso la lente di annate scelte con cura nel corso di più decenni. Nel “Collector’s Lunch”, il 15 maggio, protagonista è, invece, il Chianti Classico di Monteraponi, una delle tenute più giovani e dinamiche del territorio, scelta da Antonio Galloni per raccontare la “bellezza” del Sangiovese nei vigneti “d’alta quota” di Radda, insieme al proprietario Michele Braganti e diverse annate dei migliori vini della griffe.
Riflettori accesi, a seguire, su due esclusive verticali di vini-mito: la prima, di scena sempre il 15 maggio nell’insolita location della boutique Canali a Manhattan nel segno del connubio con la moda italiana e dell’inconfondibile eleganza dello stile italiano, è dedicata al Solaia di Marchesi Antinori, condotta da Antonio Galloni con l’ad della storica griffe del vino italiano Renzo Cotarella, con una degustazione di otto annate rare di uno dei vini più desiderati dai collezionisti del mondo, e che ha fatto la storia dell’enologia mondiale; la seconda, a proposito di etichette da sogno per gli eno-appassionati del mondo, il 16 maggio al Ristorante Manhatta, tra l’alta cucina dello chef Justin Bogle e una vista mozzafiato sullo skyline di New York dal sessantesimo piano del liberty building di Lower Manhattan, vede invece protagonista nei calici il Sassicaia della Tenuta San Guido, il vino italiano più famoso, dal quale è nata Bolgheri.
Tra i seminari, il 16 e il 17 maggio, si va, invece, dalle “Icone di Montalcino” all’opportunità di assaggiare nuove e vecchie annate dei più importanti produttori italiani, ed alla scoperta dei vini bianchi-icona guidati dall’editor “Vinous” Eric Guido, passando per le “Icone del Piemonte” con Antonio Galloni, alla Hall des Lumières. Ed è qui, nel Centro di arte immersiva e digitale che ospita eventi nell’ex edificio della Emigrant Savings Bank in Chambers Street, nel quartiere Civic Center di Lower Manhattan, nel cuore della Grande Mela, che va in scena il walk around tasting dedicato alle eccellenze del vino italiano selezionate dai critici di “Vinous”, con ciascuna cantina presente con due vini raccontati direttamente dai proprietari e manager.
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