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FUMETTO & FOOD

Dalla polenta al panettone, la Lombardia dei mille sapori si scopre e si legge su “Topolino”

La storia “Zio Paperone e la Memoria Ghiottona”, nel numero uscito oggi. L’assessore Alessandro Beduschi: “un viaggio tra gusto e tradizione”

La cultura gastronomica è qualcosa di tangibile e che appassiona tutti, perché rende fieri, diffonde un territorio e la propria identità, è sinonimo di “casa” e scrive il futuro partendo dal passato. La si può far conoscere in tanti modi, anche ad un pubblico di giovanissimi, magari con mezzo “evergreen” che le nuove tecnologie, per fortuna, non riescono a rendere obsoleto. Parliamo del fumetto, e, in Italia, uno dei più famosi è sicuramente lo storico “Topolino”, edito da Panini Comics ed ispirato al celeberrimo personaggio-icona della Disney e ai suoi compagni, da Paperino a Pippo e così via. Il numero in uscita oggi, per la Festa del Papà, altra occasione per mettere in risalto le tradizioni culinarie locali, include una storia speciale, di quelle da “leccarsi i baffi”, ed è dedicata alla Lombardia, regione che, insieme ai suoi vini pregiati, dal Franciacorta all’Oltrepò Pavese alla Valtellina, ma non solo, abbraccia tante specialità e tradizioni legate al cibo. Un gustoso assaggio lo si può ritrovare nella divertente avventura “Zio Paperone e la Memoria Ghiottona”, pubblicata sul celebre settimanale a fumetti.
Nella storia (scritta da Roberto Gagnor e disegnata da Giampaolo Soldati), Zio Paperone, accompagnato da Nonna Papera, sublima cuoca, e da Ciccio, noto buongustaio, intraprende un viaggio attraverso la Lombardia alla ricerca del leggendario “sapurùn”, un insaporitore naturale dalle origini antichissime, capace di rendere irresistibile qualsiasi piatto. E Zio Paperone, sempre attento agli affari, sogna di impadronirsene per trasformarlo in una fonte di guadagno per i suoi ristoranti. In un crescendo di avventure e situazioni divertenti, i protagonisti esplorano le bellezze e le specialità enogastronomiche della Lombardia. Da Milano, con i suoi frenetici lavoratori che consumano la “schiscetta”, l’iconico contenitore per le vivande portate da casa, ai paesaggi incantevoli del Lago di Como, per poi arrivare in Valtellina alla scoperta della polenta. Il viaggio prosegue a Mantova, tra le meraviglie di Palazzo Te e l’incontro con una confraternita della zucca, fino a Pavia, dove i personaggi degustano un risotto sotto il celebre Ponte Coperto. Il gran finale si svolge nuovamente a Milano, con una scorpacciata di panettone, il dolce per eccellenza e tra i simboli del made in Italy nel mondo, per poi concludersi con una mangiata in una fattoria didattica, tra le oltre duecento della Lombardia.
Un tour gastronomico che, di riflesso, sottolinea la grande ricchezza della cucina lombarda. Un aspetto evidenziato anche nella presentazione, ieri, nel Palazzo Lombardia dall’Assessore all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi. “Abbiamo pensato a questa iniziativa - ha detto Beduschi - per raccontare ai più giovani e non solo, in modo originale e coinvolgente, la ricchezza della nostra tradizione gastronomica, valorizzando i prodotti tipici lombardi e il loro legame con il territorio. Attraverso il linguaggio universale del fumetto, i lettori potranno scoprire sapori autentici e piatti che rappresentano la nostra tradizione e identità. Trasmettere ai più piccoli l’importanza di un’alimentazione sana significa anche educarli al rispetto delle nostre tradizioni e del territorio. Questo progetto riesce a unire divertimento e cultura, facendo scoprire ai bambini i sapori autentici della Lombardia in modo coinvolgente e immediato ”.
In conferenza hanno partecipato anche gli alunni di diverse scuole primarie di Milano, realizzando dei laboratori dedicati all’alimentazione: i bambini hanno anche avuto l’opportunità di cimentarsi in laboratori di disegno grazie alla guida esperta dei disegnatori del settimanale “Topolino”. Anche da iniziative come queste si può scrivere un futuro all’insegna di un’alimentazione corretta e sostenibile, e, perché no, far crescere l’amore per il territorio e le sue eccellenze, un “reparto” dove l’enogastronomia rientra a buon diritto.

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