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QUADRO NORMATIVO

Anche l’Europarlamento approva il declassamento del lupo: da “strettamente protetto” a “protetto”

Dopo il voto della Convenzione di Berna, arriva il via libera anche da Strasburgo. Esultano Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani
CIA AGRICOLTORI ITALIANI, Confagricoltura, LUPO, PARLAMENTO UE, SPECIE PROTETTE, Non Solo Vino
Anche l’Europarlamento approva il declassamento del lupo a “protetto”

Dopo il voto di dicembre 2024 del Comitato permanente della Convenzione di Berna, anche il Parlamento Europeo si è espresso favorevole al cambio di status di protezione del lupo: da “strettamente protetto” a “protetto”.
Un passaggio fondamentale verso una gestione più equilibrata e pragmatica dell’animale, spiega Cia-Agricoltori Italiani, che va nella giusta direzione di salvaguardare la specie e di tutelare al contempo le aziende zootecniche.
Il nuovo quadro normativo permetterà, infatti, agli Stati membri di adottare misure di gestione più flessibili per affrontare le crescenti popolazioni di lupi, sottolinea Confagricoltura, soprattutto laddove sono in pericolo la sicurezza dei cittadini o ci sono conflitti con il settore agricolo.
Sia Cia che Confagricoltura, infatti, da tempo si erano fatte portavoce delle preoccupazioni delle imprese agricole per i sempre più frequenti attacchi dei lupi a greggi e allevamenti, con conseguenti danni economici alle aziende, oltre che di pericolo per le comunità. In particolare, le due associazioni di categoria avevano espresso la necessità alle istituzioni di prendere una ferma posizione riguardo alla questione dell’espansione incontrollata dei predatori, viste tutte le criticità che questa rappresenta, in particolare per la zootecnia.
“Siamo soddisfatti per questo importante risultato: è un atto di responsabilità verso il mondo agricolo e l’intero sistema territoriale - spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- è urgente un approccio realistico e scientificamente fondato, che coniughi la difesa della biodiversità con la tutela delle imprese agricole e delle comunità locali. Solo così potremo garantire coesistenza, sicurezza e futuro ai nostri allevatori e ai nostri territori”.

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