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TRA STORIA & ATTUALITÀ

Ferragosto, il “capodanno dell’estate” in cui cibo e vino ci ricordano il valore della convivialità

Fipe: “una giornata speciale al ristorante in una stagione non particolarmente brillante”. Coldiretti: “si riscopre anche il pranzo al sacco al mare”
Coldiretti, CONVIVIALITA', FERRAGOSTO, FIPE-CONFOCOMMERCIO, PRANZO AL SACCO, PRANZO DI FERRAGOSTO, RISTORANTI, TAVOLA, Non Solo Vino
Parodia del Ferragosto in spiaggia degli italiani del grande Ugo Fantozzi

È la festività che più di ogni altra è sacra e profana, e che ha origini molto antiche, risalenti all’epoca romana, quando l’Imperatore Ottaviano Augusto istituì, nel 18 a.C. le Feriae Augusti (riposo di Augusto), da cui prende il nome, per festeggiare il periodo di riposo dopo la fine dei lavori agricoli nei campi, che aveva origine dalla tradizione dei Consualia, le feste dedicate a Conso, dio della terra e della fertilità, con corse di cavalli e pali - come ricorda il “Palio dell’Assunta” che si corre a Siena il 16 agosto - mentre la data del 15 agosto si deve alla Chiesa Cattolica, che volle far coincidere la ricorrenza laica con la festa religiosa dell’Assunzione di Maria. Se questo è il Ferragosto nella storia, oggi quella che si celebra nei prossimi giorni è una delle festività più attese ed amate, sinonimo di relax e vacanza, tavolate e sano divertimento, in famiglia o con gli amici, nel giardino di casa o nelle tante mete delle gite fuori porta. Un vero e proprio “capodanno dell’estate” in cui, per tradizione, cibo e vino hanno un ruolo da protagonisti, che ci ricorda come il valore più importante che li contraddistingue, anche in epoche in cui bastava poco, è la convivialità, simbolo di italianità.
Per il Centro Studi Fipe-Confcommercio, saranno oltre 5 milioni i clienti, tra residenti e turisti, che pranzeranno nei 91.000 ristoranti aperti nel Belpaese (il 70% del totale). Numeri confermano il ruolo centrale dei pubblici esercizi nella vita sociale del Paese. Secondo le stime, la spesa complessiva degli italiani per i consumi fuori casa in agosto toccherà 9,3 miliardi di euro, di cui 5,4 miliardi nei ristoranti e 1,8 miliardi nei bar. In particolare, la cena rappresenta il momento di consumo principale, con una spesa prevista di 4,9 miliardi di euro, seguita dal pranzo (2,4 miliardi), dagli aperitivi e dalle colazioni al bar (600 milioni ciascuno) e dai break o dopo cena (400 milioni ciascuno). Le sagre e le fiere, altra tradizione, attrarranno consumi per 500 milioni di euro. A questi numeri occorre aggiungere la spesa in servizi di ristorazione dei turisti stranieri che ad agosto vale almeno 1,6 miliardi di euro. Il menù “all inclusive” sarà la formula più diffusa, con un prezzo medio di 61 euro a persona e una spesa complessiva di 314 milioni di euro. Le proposte gastronomiche variano secondo il territorio: pesce nelle località marine, carne e selvaggina nei borghi, pasta fresca, funghi, salumi e formaggi in montagna. Tra i dolci, tiramisù, gelato e strudel restano i più amati.
“La ristorazione non svolge solo un’attività economica o di servizio, ma ha anche una forte funzione sociale, che si esprime pienamente in momenti simbolici come il pranzo di Ferragosto - dice Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio - sedersi a tavola, condividere un pasto, ritrovare il senso e i valori della comunità e delle tradizioni è parte integrante del nostro vivere collettivo. Per questo un grazie particolare va agli imprenditori e ai lavoratori del settore che anche in questa giornata sostengono le buone tradizioni e garantiscono un servizio qualificato e apprezzato da milioni di clienti. Una giornata speciale di una stagione estiva non particolarmente brillante. Se alcune località registrano buone performance, soprattutto grazie alla presenza del turismo internazionale alto spendente, sono numerose le destinazioni a prevalente presenza del turismo interno in cui si registra una flessione rispetto al biennio precedente che colpisce anche la ristorazione. Cresce il fenomeno dei piatti condivisi e si riduce il consumo di vino per il combinato disposto del cambiamento degli stili alimentari e del controllo del budget. In questo contesto i pubblici esercizi sono tra i servizi turistici ad aver agito con maggiore attenzione e responsabilità sui listini, con un aumento complessivo che in quattro anni si attesta sul livello generale dell’inflazione”, conclude Stoppani.
E con il caro vacanze, ma anche il caldo record, sempre più italiani scelgono uno stile di vita salutare e sostenibile anche in spiaggia, riscoprendo il picnic e il pranzo al sacco per Ferragosto. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, quasi una famiglia su tre prepara da casa pasti leggeri e nutrienti da gustare sotto l’ombrellone: in testa alle preferenze ci sono insalate di riso, pollo o mare (33%), seguite da macedonie di frutta (22%) e caprese con mozzarella e pomodoro (12%). I piatti più pesanti come frittate, parmigiana e lasagne arretrano, raccolgono, invece, poco più del 20% delle scelte. Il 45% degli italiani arricchisce la dieta estiva con frutta e verdura di stagione che stimolano la melanina e proteggono la pelle, carote, radicchio, spinaci, albicocche, melone giallo, pesche, pomodori e cocomero sono protagonisti nei cestini da spiaggia grazie al loro contenuto di vitamina A e antiossidanti. 
E secondo le stime Coldiretti e Campagna Amica, sono 450.000 gli italiani e gli stranieri attesi, invece negli agriturismi per il pranzo di Ferragosto, da passare all’insegna della natura e della buona cucina, con il “capodanno dell’estate” che conferma ancora una volta l’elevato appeal delle strutture agrituristiche italiane dopo gli ottimi risultati fatti registrare nel 2024. Non a caso la campagna si piazza al secondo posto tra le mete preferite degli italiani per il giorno di Ferragosto, arrivando a insidiare il primato delle spiagge, secondo l’indagine Ixe’. Tra le ragioni che spingono a scegliere una vacanza in campagna, la buona tavola resta al primo posto. Negli agriturismi, i menu nascono da piatti a chilometro zero, spesso cucinati dai cuochi contadini, gli agricoltori chef che utilizzano i prodotti coltivati in azienda recuperando antiche ricette della tradizione campagnola. Figure che sono diventate un vero e proprio valore aggiunto per le strutture. Non sorprende quindi che, nelle ricerche online, il termine “agriturismo” venga spesso associato a cucina tipica, buon cibo ed esperienze enogastronomiche. L’altro grande motivo di richiamo è la novità del turismo esperienziale. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, quasi quattro persone su dieci (39%) parteciperanno ad attività come degustazioni, visite a cantine, frantoi, caseifici o birrifici, e corsi di cucina. In cima alle preferenze c’è l’enoturismo, trainato dalla forte crescita di iniziative e opportunità legate al vino negli ultimi anni. Seguono, a pari merito, oleoturismo e turismo dei formaggi, che precedono il birraturismo. Gli agriturismi si mostrano peraltro flessibili anche verso il crescente turismo itinerante dei camperisti, offrendo non solo alloggi e pasti completi, ma anche colazioni al sacco o spazi per picnic e camper, per chi preferisce cucinare in autonomia acquistando eventualmente prodotti aziendali freschi e genuini. “L’andamento della stagione estiva e del ferragosto conferma il trend positivo già registrato in primavera - osserva la presidente di Campagna Amica, Dominga Cotarella - con l’agriturismo sempre più parte protagonista delle vacanze di italiani e stranieri, a partire dagli americani. Pur restando fedele alla qualità enogastronomica che ne ha decretato il successo, questa formula di ospitalità oggi sa proporre un’esperienza a 360 gradi, che unisce relax, attività all’aria aperta e l’opportunità di assaporare, proprio nel luogo in cui nascono, i prodotti più autentici del territorio”. Secondo Campagna Amica le aziende agrituristiche in Italia sono oltre 26.000, di cui 13.000 con ristorazione, oltre a 6.500 con proposte di degustazione prodotti aziendali e tipici.

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