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ECONOMIA

Un 2025 difficile per i fine wines, ma c’è chi cresce: in “top 10” anche Soldera Case Basse

L’analisi WineCap: l’Hermitage Rouge 2021 del Domaine Jean Louis Chave è n. 1 (+36,8%). Nonostante un quadro complesso “esistono ancora opportunità”
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Il Soldera Case Basse

Si va dal Rodano con l’Hermitage Rouge 2021 del Domaine Jean Louis Chave (+36,8%), a Bordeaux con Château Canon 2014 (+25,8%), dal Sauternes con Château d’Yquem 2014 (+25,7%), a un grande classico della Borgogna, La Tache Grand Cru 2020 del Domaine de la Romanée-Conti, (+24,5%). Poi si va in Usa, con un’icona della Napa Valley, il Cabernet Sauvignon 2012 di Screaming Eagle (+24,4%), per tornare ancora una volta in Francia, nella Champagne, con il Sir Wiston Churchill 2015 di Pol Roger (+24,4%), nel Sauternes con Château Suduiraut 2016 (+23,6%), nel Rodano con E. Guigal Cote Rotie 2028 di Château d’Ampuis (+20%), in Borgogna con il prestigioso Clos de Tart Grand Cru (+18,1%) e, a chiudere la “top 10”, c’è l’Italia, con il Soldera Case Basse, nome di culto della Montalcino del vino. Ecco i dieci vini che hanno registrato un rendimento, a due cifre, in quanto a performance in valore, nel primo semestre 2025, andando all’opposto di un trend che ha visto i prezzi dei vini pregiati continuare a scendere in un contesto economico globale difficile. A dirlo è il sito specializzato WineCap, confermando come tutte le principali regioni abbiano chiuso il primo semestre in territorio negativo, dalla Borgogna alla Champagne, da Bordeaux alla California, in un 2025 difficile per i fine wines, come già raccontato da WineNews.
Eppure, “nonostante l’indice Rhône 100 sia sceso del 2,5%, l’Hermitage Rouge 2021 di Jean Louis Chave è salito del 36,8%, una netta sovraperformance dovuta alla disponibilità limitata e al crescente riconoscimento globale del suo status di oggetto da collezione”, spiega WineCap. E se la presenza di vini come Château d’Yquem 2014 e Château Suduiraut 2016 tra i top “suggerisce un rinnovato interesse dei collezionisti per i vini da dessert, sottovalutati, soprattutto se associati ad annate eccezionali”, lo Screaming Eagle 2012 “si è dimostrato resiliente, con un aumento del valore del 24,4% dall’inizio dell’anno. Nonostante l’indice California 50 sia sceso del 5,6%, la Napa Valley di fascia alta cattura l’attenzione globale nelle annate più prestigiose”. L’indice Champagne 50 è sceso del 4,9%, ma “Pol Roger Sir Winston Churchill 2015 ha invertito la tendenza con un +24,4%, dimostrando come le migliori uscite possano superare categorie più ampie”.
Per WineCap, “la prima metà 2025 ha confermato ciò che i collezionisti più esperti già sanno: non tutti i vini seguono l’andamento del mercato. Anche se gli indici regionali sono scesi in modo generalizzato, una manciata di bottiglie eccezionali ha invertito la tendenza”.
Guardando al secondo semestre, invece, “le prospettive sono cautamente positive. Sebbene permangano ostacoli macroeconomici, dai dazi e dai tassi di interesse alla domanda globale disomogenea, esistono ancora opportunità per chi è disposto a guardare oltre gli indici. In un mercato in fase di ricalibrazione - conclude WineCap - rarità, selettività e sostanza continueranno a definire il successo di un vino”.

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