Un tempo protagonisti indiscussi delle tavole europee, oggi custodi di una tradizione che resiste al tempo e alle mode, i vini fortificati storici della “Fascia del Sole” da Marsala a Jerez, Madeira, Porto e Samos, sono tornati al centro del dibattito culturale ed enologico con la proposta della loro candidatura a Patrimonio Unesco. Se ne è parlato al “Concours Mondial de Bruxelles”, uno dei concorsi enologici internazionali più prestigiosi al mondo, nel convegno “Dal Mediterraneo al Mondo: I vini fortificati verso l’Unesco” organizzato a Catania in occasione della “Sessione Vini Dolci, Fortificati e Ossidativi”. In particolare, la candidatura Unesco è un progetto ambizioso che unisce Marsala, in Sicilia, culla di uno dei vini fortificati più iconici d’Italia, Jerez, in Andalusia, considerata “capitale dello Sherry”, e Samos, in Grecia, territorio di grandi passiti, sotto l’egida della “Fascia del Sole”, un passo necessario per costruire ponti tra culture e nazioni, per riaffermare il valore di vini eroici, frutto della fatica dell’uomo e di climi generosi ma esigenti”. L’accordo tra le storiche denominazioni rappresenta una risposta strategica alle sfide contemporanee: cambiamento climatico, passaggi generazionali e nuovi stili di consumo.
“Jerez riconosce nella candidatura un’opportunità di consolidare il legame storico con Marsala e Samos. La nostra produzione, che da secoli dialoga con i mercati internazionali, può oggi essere riconosciuta come bene culturale, testimonianza viva del rapporto tra uomo, terra e clima. Insieme possiamo affrontare le trasformazioni che il nostro tempo ci impone, dal riscaldamento globale alle nuove sensibilità dei consumatori”, ha detto Carmen Aumesquet, responsabile della promozione del Consejo Regulador de los Vinos de Jerez y Manzanilla, l’ente ufficiale che tutela e regola le Denominazioni di origine Jerez-Xérès-Sherry e Manzanilla - Sanlúcar de Barrameda.
Dalla Grecia, Yannis Skoutas, presidente United Winemaking Agricultural Cooperative of Samos, una delle più antiche cooperative vinicole della Grecia, che rappresenta quasi tutta la produzione vitivinicola dell’isola di Samos, ha sottolineato la dimensione comunitaria: “il vino fortificato non è soltanto un prodotto, ma una narrazione collettiva. Ogni goccia racchiude la fatica dei nostri viticoltori, la resilienza delle isole, la volontà di difendere un’eredità che appartiene a tutta l’umanità. Oggi più che mai, il futuro dei nostri vini dipende dalla capacità di restare uniti, di trasmettere alle nuove generazioni la fierezza e la responsabilità di questa tradizione”.
Da Marsala, Benedetto Renda, presidente del Consorzio del Vino Marsala, ha ribadito come “Marsala è da sempre ponte tra popoli e culture. Inserire i vini della “Fascia del Sole” nell’elenco Unesco significa attribuire al nostro lavoro un valore universale. Per affrontare i cambiamenti climatici e le nuove abitudini di consumo, dobbiamo investire in ricerca, comunicazione e formazione, senza tradire la nostra identità”.
“La candidatura della “Fascia del Sole”, che lega i territori di Marsala, Jerez e Samos, è un progetto strategico di straordinario valore. Non si tratta soltanto di promuovere vini di eccellenza, ma di un’operazione di tutela che abbraccia paesaggi, tecniche di vinificazione e un sapere artigianale che rischia di disperdersi. Supportiamo un progetto che guarda al futuro, onorando la storia e rafforzando la capacità di affrontare insieme le sfide comuni”, ha concluso Giuseppa Mistretta, Commissario Straordinario dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio (Irvo) di Sicilia.
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