
Se è vero, come è vero, che il mercato del vino vive una fase di difficoltà, è altrettanto vero che ci sono territori più in forma di altri, e aziende che brillano, e che sono capaci di attirare investimenti dando fiducia nel futuro. Come succede, per esempio, in Franciacorta, territorio di eccellenza della spuamantistica italiana sempre più affermato nel mondo, e con Montina Franciacorta, una delle aziende più celebri del territorio, della famiglia Bozza, che la acquisita nel 1982 con i fratelli Gian Carlo, Vittorio e Alberto Bozza, e oggi guidata dai loro figli Michele e Daniele - con 82 ettari di vigneti da cui nascono 450.000 bottiglie, per un fatturato superiore ai 6 milioni di euro, che, da gennaio 2025, è diventata azienda agricola - ed a cui da qualche mese si è affiancato, entrando in società con una quota di minoranza, Raoul Bontempi, amministratore delegato della Bontempi Vibo Spa, polo della bulloneria made in Italy radicata nel territorio bresciano (con un giro d’affari intorno ai 50 milioni di euro, ndr). Una unione di intenti, dunque, per “un progetto di crescita nel segno della continuità rafforza l’identità agricola dell’azienda ed inaugura una nuova stagione di visione e investimenti sul territorio”, spiega una nota.
Bontempi - tramite la holding di famiglia Finan Service Spa - ha scelto di investire in Montina, “azienda con una forte identità valoriale, in cui la passione per il vino e per la terra si traducono in scelte concrete”. Il legame con Montina, spiegano le parti, “nasce da un percorso umano prima che imprenditoriale: la partecipazione ad eventi esperienziali in Villa Baiana e il contatto diretto con la famiglia Bozza, in particolare l’incontro con Gian Carlo Bozza, hanno trasmesso a Bontempi l’autenticità e la passione che animano ogni bottiglia. Grande estimatore dello Chardonnay, soprattutto nelle sue declinazioni Blanc de Blancs, Bontempi ha pienamente condiviso la visione di Montina, confermando obiettivi di crescita, sostenibilità e ampliamento delle attività. Questo nuovo corso non modifica l’anima dell’azienda: il racconto resta familiare, con i valori di sempre, radicamento, qualità e cura, arricchiti da nuove competenze e da una rinnovata energia imprenditoriale”.
Anche grazie a questa nuova partnership, ed in linea con la nuova identità agricola, Montina ha pianificato un importante programma di sviluppo vitivinicolo e ambientale. Nel 2025 ha preso forma un nuovo impianto di 10 ettari a Gussago, affiancato dall’acquisto di 3,2 ettari di vigneto in zona Franciacorta e di ulteriori 6 ettari di terreno destinati ad un nuovo impianto nel 2026/2027: “l’obiettivo - spiega la nota stampa de Montina Franciacorta - è quello di aumentare l’autonomia produttiva e consolidare il controllo diretto sulla qualità delle uve, base imprescindibile per una viticoltura d’eccellenza”. A questi interventi, ancora, si affianca un investimento concreto in sostenibilità energetica: entro la fine del 2025 verranno installati pannelli fotovoltaici capaci di coprire fino all’82% del fabbisogno energetico dell’azienda, con una conseguente riduzione significativa dell’impatto ambientale. Anche la struttura organizzativa è in crescita: tra il 2024 e il 2025 l’organico si è ampliato con l’ingresso di sei nuove figure nelle aree amministrazione, accoglienza e cantina. Tra queste, Federica Bozza ha assunto un ruolo attivo nella gestione amministrativa, mentre Romana Bozza si occupa di accoglienza, confermando il forte presidio della famiglia nelle funzioni chiave e nella narrazione diretta dell’azienda. Montina Franciacorta si conferma così una realtà dinamica, radicata nel proprio territorio e capace di evolversi con coerenza, investendo con responsabilità e visione nel futuro. Per una cantina, la Montina Franciacorta, che è tra quelle che hanno fatto anche del legame con l’arte uno dei suoi asset, con la Galleria di Arte Contemporanea voluta dalla famiglia bozza, che ospita l’expo permanente delle opere dell’artista Remo Bianco (1922-1988) e raccoglie anche le opere di artisti nazionali e internazionali.
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