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BIBLIOTECA ENOGASTRONOMICA

Il lato “spiritoso” della comunicazione del vino raccontato da un’insider, tra aneddoti e ricordi

“Tappi, tacchi e miracoli” è il libro di Maddalena Mazzeschi, che da 40 anni si occupa di uffici stampa e pubbliche relazioni
BIBLIOTECA ENOGASTRONOMICA, COMUNICAZIONE, CONSUMATORI, IRONIA, Maddalena Mazzeschi, PUBBLICHE RELAZIONI, UFFICI STAMPA, Italia
Maddalena Mazzeschi firma “Tappi, tacchi e miracoli”

Un libro che nasce dal desiderio di sdrammatizzare un po’ l’impatto con il settore del vino, che spesso si dà troppa importanza, rischiando di allontanare i consumatori, quasi impauriti davanti alle mille regole da seguire prima di potersi godere un buon sorso: temperature, abbinamenti, bicchieri, decantazione, ecc. Ma che rappresenta anche un modo ironico di raccontare una professione, quella di comunicatrice del vino, che l’autrice esercita - caso più unico che raro nel nostro Paese - da oltre 40 anni: si intitola “Tappi, tacchi e miracoli” (Giraldi Editore, 2025, pp. 150, prezzo di copertina 18 euro), la nuova opera di Maddalena Mazzeschi, nota tra gli addetti ai lavori per il suo lavoro decennale di ufficio stampa e pubbliche relazioni.
Tra gli intenti del libro quello chi conoscere il vino per poterlo apprezzare meglio, facendo restare un piacere ed un divertimento. Allo stesso tempo c’è il desiderio di far conoscere la bellezza e ricchezza di questo mondo a chi è subissato di articoli, inchieste, ricerche mediche e via di questo passo, che vanno quasi demonizzando un prodotto con invece dietro millenni di storia, cultura, fatiche e ingegno umano. Gli aneddoti sono rigorosamente veri ma, ovviamente, non bisogna aspettarsi di trovare i nomi di coloro cui si riferiscono, perché, spiega Maddalena Mazzeschi, che dopo aver lavorato per molti anni al Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha aperto la sua agenzia di comunicazione, “dirlo non sarebbe una buona azione di Pubbliche Relazioni almeno se, come me, hai ancora un bel po’ di anni di lavoro davanti”. Invece la copertina del libro mostra i tacchi alti dei suoi primi anni di lavoro, che le procuravano le prese in giro dei colleghi, ma anche la contraddistinguevano. Le scarpe rosse sono ormai un simbolo universale di denuncia, memoria e lotta per i diritti delle donne che anche nel settore del vino hanno vissuto e, a volte vivono ancora, situazioni di disparità.
Oggi sembra tutto normale - spiega Mazzeschi - ma è utile contestualizzare: parliamo di più di quaranta anni fa, lei era appena ventenne e nel 90% delle occasioni l’unica donna in un mondo guidato da uomini che avevano mediamente 20-30 anni più di lei e non avevano mai lavorato, tantomeno alla pari, con un membro dell’altro sesso. Inoltre, parlare di comunicazione nel mondo del vino era del tutto futuristico, nessuno sapeva di cosa si trattasse e ancora meno cosa si potesse fare. Maddalena si è trovata a dover avere o acquisire alcune caratteristiche fondamentali per superare la prova: un carattere deciso, una buona professionalità o almeno il desiderio di acquisirla, una grande autoironia per ridere dei propri errori e, spesso, pure di quelli degli altri. Questa raccolta di aneddoti è il frutto proprio dell’autoironia già iniziata a maturare alle scuole superiori dove si era trovata come è lei stessa a dire: “Ad avere tre caratteristiche inaccettabili per i miei colleghi studenti tutti maschi: ero donna, brutta e secchiona”.
La raccolta parte proprio da alcuni episodi legati ai cinque anni di scuola superiore dove già si trova a dover superare i suoi tre handicap e a farne pedana di lancio per arrivare ad essere addirittura la prima donna eletta dagli studenti nel Consiglio di Istituto. Prosegue con aneddoti relativi al periodo della collaborazione con il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e quindi a quello di libero professionista. In più alcuni ricordi della vita privata dove, tanto per proseguire con le esperienze più o meno futuristiche, sceglie di essere una laica consacrata nella Chiesa Cattolica, e da qui alcuni esilaranti episodi perché la cosa è spesso frutto di equivoci non presentandosi con le apparenze che tutti si aspetterebbero e facendo un lavoro che non sembra proprio confacente alla scelta.

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