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RICONOSCIMENTI

“Wine Spectator’s Video Contest” 2025, le immagini più belle raccontano il vino nella quotidianità

Tra le migliori c’è anche “Etna’s Wine Women - Le figlie del vulcano”, short film prodotto da Italy Wine Tv con Consorzio Etna Doc (Menzione Speciale)

Quanto il vino, “bevanda culturale” per eccellenza, è importante nelle nostre vite, per i legami che ha con i territori, la loro storia, la loro cucina e le comunità, per le quali è da sempre simbolo di convivialità e dello stare insieme. È questo che accomuna i finalisti del “Wine Spectator’s Video Contest” 2025, il concorso promosso dal famoso magazine americano per premiare i migliori video che raccontano la passione per il vino.
Come “Baby Got Casks”, un divertente viaggio sui diversi formati delle bottiglie e delle botti sulle note di un classico hip hop Anni Novanta, primo classificato nella categoria “Premier Videos”, seguito da “Bacchus Loves Hills”, un’escursione in montagna alla scoperta dei vigneti delle Spring Mountains nella Napa Valley, secondo classificato, e da “Lunch with wine on Mondays”, nel quale Joey Wolosz e Jeff Durham, fondatori della cantina Gentleman Farmer, sempre in Napa Valley, spiegano come una vita sana è fatta da buon cibo, buon vino e conversazioni impegnate.
Nella categoria “Short-Form Social Videos”, invece, i migliori sono “Split Realities of a Winemaking Duo” che ironizza sulla vita degli enologi, tra cantina e marketing, e “The True Story of a Bottle of Wine” che racconta che vuol dire produrre vino per la cantina portoghese Quinta do Paral nell’Alentejo.
Ma la redazione di “Wine Spectator” ha assegnato anche tre “Menzioni Speciali” e, tra queste, c’è quella ad “Etna’s Wine Women - Le figlie del vulcano”, short film prodotto da Massimo Gavello e Rodolfo Carrara per Italy Wine Tv con il Consorzio Etna Doc (e in partnership con Le Donne del Vino e La Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna), con la regia di Vladimir Di Prima e Alfio Vecchio di FilmKam Catania, e che racconta l’alchimia che lega il vulcano alle sue figlie: donne che trasformano la nuda roccia in vigne, raccolgono l’eredità del fuoco e della pietra e custodiscono nella loro opera quotidiana la memoria della lava e la grazia della viticoltura, in un viaggio tra paesaggi estremi e fertili, tradizione e innovazione, resilienza e passione. Chi sono? Dalle produttrici Gina Russo (Cantine Russo), Manuela Seminara (Tenute Ballasanti), Irene Badalà (Irene Badalà) e Maria Gambino ed Elisa Vasta (Vini Gambino) all’enologa Maria Carella (Nicosia), dall’agronoma Aurora Ursino a Marika Mannino, direttrice Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna. “La tradizione del lavoro femminile nelle vigne sull’Etna è lunghissima - spiega Francesco Cambria, presidente Consorzio Etna Doc - da sempre, chi lavora in campagna è donna. Il legame tra la viticoltura e la figura femminile affonda le radici nella storia etnea e oggi si rinnova con nuove energie e professionalità. Un’occasione per raccontare al mondo l’unicità dell’Etna doc, capace di coniugare natura, storia e innovazione”. Gli altri video sono “Building a Legacy on Red Mountain”, ambientato tra i vigneti della cantina Kiona Vineyards nella famosa regione vitivinicola americana, e “Young Wine Region, Bold Identity”, realizzato, invece, dai vignerons della Lake County in California.

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