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DALLA VIGNA AL CALICE

Champagne, vendemmia di qualità, ma preoccupa il mercato. E l’Italia celebra le bollicine francesi

A BolognaFiere (5-6 ottobre) la “Champagne Experience” 2025 by Excellence Sidi, mentre, tra i filari di Francia, si tirano le somme ad uve in cantina
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Champagne, vendemmia di qualità, preoccupa il mercato. A Bologna è “Champagne Experience”

Mentre l’Italia si prepara a celebrare lo Champagne, di cui il Belpaese è il quinto mercato mondiale, con la “Champagne Experience” 2025, di scena il 5 e il 6 ottobre, per la prima volta (dopo tante edizioni a Modena), a BolognaFiere, con la regia di Excellence Sidi, che riunisce 21 tra le più importanti realtà di distribuzione di vino in Italia (con fatturato di 327 milioni di euro, con 2.045 agenti nel complesso su tutto il territorio nazionale e 2.185 aziende distribuite, nel 2024), tra i filari della regione più prestigiosa della spumantistica mondiale, si tirano le somme della vendemmia 2025. Che se soddisfa tutti per qualità, non vede altrettanta soddisfazione su aspetti quantitativi ed economici.
Se le uve raccolte, infatti, promettono “vini di altissima qualità”, il Syndicat Général des Vignerons de la Champagne esprime grande preoccupazione per la situazione sui mercati, e chiede più supporto alle istituzioni.
“È stata una vendemmia splendida, con condizioni meteorologiche straordinarie, quindi siamo molto soddisfatti - ha detto Maxime Toubart, presidente Sgv - questo ci ha permesso di avere un eccellente stato delle uve e una splendida maturità aromatica. È ancora troppo presto per dire se sarà un’annata eccezionale, ma alcuni enologi affermano che uve eccezionali produrranno senza dubbio vini eccezionali”. La vendemmia precoce, iniziata il 20 agosto nella regione dell’Aube, si è conclusa intorno al 10 settembre. “Dal 2000, abbiamo vendemmiato ad agosto sette volte, il che dimostra gli effetti del cambiamento climatico”, ha osservato ancora Toubart. In termini di quantità, si prevede che la resa del 2025 sarà compresa tra 9.000 e 10.000 kg/ha, garantendo così l’obiettivo di volume commercializzabile (9.000 kg/ha) che l’interprofessione aveva fissato a luglio, non senza qualche polemica.
Ma, sul fronte commerciale, il settore auspica una stabilizzazione delle spedizioni sul 2024 (271,4 milioni di bottiglie, in calo dopo tre anni intorno ai 300 milioni). Il mercato francese (44% dei volumi) rimane “segnato dalla persistente crisi e dal calo del potere d’acquisto”, sottolinea Estelle Thibault, direttore generale Sgv. Per le esportazioni (56% dei volumi e 64% del valore), lo Champagne (come del resto i vini di tanti altri territori di Francia e non solo, ndr) rimane esposto “a politiche protezionistiche, nonché a una maggiore concorrenza da parte di altri vini spumanti”. Di fronte a queste difficoltà, Sgv, riportano le agenzie, “chiede di perseverare nei negoziati con gli Stati Uniti, che dal 7 agosto impongono un dazio doganale del 15% sui vini europei. La questione non è chiusa, abbiamo ancora speranza”, ha concluso Toubart.
Intanto, però, tornando nel Belpaese, emerge che per ogni 100 bottiglie di Champagne che finiscono nel mondo, oltre 5 si stappano in Italia. Perché, da anni, lo Stivale è tra i primi mercati per le grandi bollicine di Francia, il quinto, per esattezza, nel 2024, con 8,4 milioni di bottiglie importate per un valore di 235 milioni di euro (dati: Comité Champagne). Molte delle quali arrivano nei ristoranti e nei locali del Belpaese attraverso i distributori di Excellence Sidi, realtà guidata da Luca Cuzziol, che mette insieme 21 tra le più rappresentative e prestigiose compagnie d’importazione e distribuzione a livello nazionale (da Sagna a Gruppo Meregalli, da Cuzziol GrandiVini a Pellegrini, da Balan a Sarzi Amadè, da Vino & Design a Teatro del Vino, da Proposta Vini a Bolis, da Les Caves de Pyrene a Premium Wine Selection Pws, da Ghilardi Selezioni a Visconti43, da Première ad Agb Selezione, da Philarmonica a Spirits & Colori, da ViteVini ad Apoteca, a Ceretto Terroirs), che, nel 2024, hanno messo insieme un fatturato di 327,4 milioni di euro, con oltre 2.045 agenti, nel complesso, su tutto il territorio nazionale, e oltre 2.185 aziende distribuite, di cui i due terzi stranieri. E che, come detto, si preparano a vivere uno dei loro eventi principali, ovvero la “Champagne Experience” 2025, di scena il 5 e il 6 ottobre, per la prima volta (dopo tante edizioni a Modena), a Bologna. Con BolognaFiere che, dunque, con la partnership con Excellence Sidi per lo Champagne, che si aggiunge a quelle con Slow Wine e Slow Food per Slow Wine Fair e Sana Food (in contemporanea, a Bologna, dal 22 al 24 febbraio 2026), e quella con la Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (che manda in scena il Mercato dei Vini, il suo appuntamento più importante, a BolognaFiere, come farà anche nel 2025, dal 15 al 17 novembre), ma anche con l’investimento nella società americana United Experience (con il lancio, nel 2026, di tre eventi internazionali a Londra, Vietnam e Messico, con il brand Wine Experience) investe con sempre maggiore convinzione nel settore del vino.
Ma, intanto, come detto, i riflettori sono accesi sullo Champagne e, sul più grande evento dedicato alle bollicine francesi in Italia (all’edizione n. 8 in totale), con oltre 700 etichette e tante degustazioni e masterclass, per la prima volta nella città delle Due Torri, il 5 ed il 6 ottobre, presentato, nei giorni scorsi, alla presenza di Luca Cuzziol, presidente Excellence Sidi, Daniele Ara, Assessore Agricoltura Comune di Bologna, Pietro Pellegrini, vicepresidente Excellence Sidi, Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere, e Giancarlo Tonelli, direttore Confcommercio-Ascom, insieme al Consiglio di Amministrazione di Excellence Sidi: Andrea Montanaro, Leonardo Sagna e Alessandro Sarzi Amadè. “L’edizione 2025 segna un incremento del 20% nelle vendite di biglietti sul 2024, avrà un’attenzione ancora maggiore al mondo HoReCa. con un’offerta costruita su misura per i professionisti del settore. Già da qualche settimana, infatti, è in corso una rassegna fuori salone, con contenuti e iniziative in avvicinamento alla “Champagne Experience”, pensati per la ristorazione, l’hôtellerie e il catering di alto livello”, spiega una nota. “Saremo pronti ad accogliere i numerosi professionisti e appassionati già accreditati - ha affermato Luca Cuzziol, presidente Excellence Sidi - ed il passaggio da Modena a Bologna rappresenta un’evoluzione naturale per un evento in costante crescita, sempre più centrale per il settore HoReca: la nuova sede, facilmente raggiungibile e ben strutturata, ci permette di offrire un’esperienza ancora più funzionale ed accogliente. Grande attesa anche per le masterclass, che tornano come momento formativo di punta dell’evento: i posti sono quasi esauriti, a conferma del forte interesse verso contenuti di qualità e relatori di alto livello”, ha concluso Cuzziol.
“Siamo orgogliosi di ospitare a BolognaFiere “Champagne Experience” 2025, il più grande evento italiano dedicato allo Champagne, con 700 etichette in degustazione: questa manifestazione - ha dichiarato Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere - rafforza il ruolo del quartiere fieristico come piattaforma internazionale del vino e dell’agroalimentare. Bologna si conferma così punto di riferimento degli eventi del food & beverage di qualità, capace di attrarre operatori, appassionati e un pubblico internazionale, generando valore per le imprese e per il territorio”. “Champagne Experience” 2025, prosegue Excellence Sidi, offrirà un’occasione unica per approfondire la conoscenza del mondo dello Champagne grazie alla presenza di poco più di 700 etichette in degustazione in rappresentanza di 145 realtà produttive suddivise tra storiche maison e piccoli vigneron. I banchi d’assaggio saranno suddivisi come di consueto in base all’area geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne - Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Côte des Bar - oltre alle “maison classiche” che, invece, saranno riunite in una specifica area.
Tra le curiosità, ci sarà anche il calice ufficiale della “Champagne Experience”, appositamente serigrafato. Per gli appassionati, ci saranno anche tante masterclass di alto livello, curate da professionisti del settore che consentiranno di approfondire le peculiarità del terroir champenois, in particolare, il sommelier Luca Boccoli, divulgatore, formatore e selezionatore di vini, e Alberto Lupetti, giornalista professionista e tra i massimi esperti di Champagne: si parte il 5 ottobre, con “Oltre i colori, Champagne al buio”, una degustazione condotta da Luca Boccoli. Seguirà, “I grandi formati”, guidata da Alberto Lupetti, che proporrà un confronto tra Champagne in magnum e in jéroboam. Il 6 ottobre, si terrà “Spécial Club: è veramente speciale?”, con degustazione abbinata al caviale. E, ancora, con ALberto Lupetti, la masterclass “Dal Bianco al Rosa”, dedicata alla filosofia produttiva di alcune grandi maison. Ma ci saranno anche le “sponsor class”, organizzate dai partner della “Champagne Experience”, dedicate non solo allo Champagne, ma anche a prodotti d’eccellenza del territorio emiliano, in collaborazione con il Consorzio Parmigiano Reggiano, il Consorzio del Lambrusco e Champagne de Vignerons.

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