Razionalizzare e concentrarsi sui marchi più importanti del proprio portafoglio, per tornare a crescere. È una strategia sempre più diffusa tra i grandi gruppi del beverage mondiale, che ora coinvolge anche Campari Group (nei giorni giorni scorsi al centro delle cronache anche per i risultati finanziari e le vicende che hanno coinvolto la principale azionista, Langfin). In queste ore, infatti, Campari ha finalizzato, come previsto, la cessione di Cinzano al gruppo Caffo, dopo aver già ceduto in ottobre le proprie azioni di Tannico ai francesi di Castel, uno dei più grandi player del vino al mondo. Due indizi non faranno una prova, ma è sufficiente ascoltare quanto dichiarato dal Ceo del gruppo Campari, Simon Hunt, per capire che queste vendite non saranno né le prime né le ultime. “Il focus è lavorare su meno marchi, semplificare ed essere più disciplinati”, ha detto il manager inglese, da gennaio al comando del colosso di Sesto San Giovanni, in occasione dello Strategy Day. E per “lavorare su meno marchi” occorre dismetterne alcuni: 30, su 72 brand posseduti (il 9% del portfolio) è quanto auspicato da Hunt. Razionalizzando il portafoglio e congelando temporaneamente le acquisizioni: “in passato ci siamo allargati troppo. Ora dobbiamo essere più focalizzati, più veloci. Siamo nati nei bar e lì dobbiamo crescere”, ha spiegato, aggiungendo che i 30 marchi pronti per essere ceduti “non sono più strategici, non sono scalabili o diluiscono i margini. E allora perché tenerli?”.
La vendita dei marchi meno redditizi servirà anche a ridurre il debito: l’obiettivo è abbassare la leva finanziaria sotto quota 2,5, rispetto al 2,9 di fine settembre. Difficile, se non impossibile, dire quali saranno i brand ad essere abbandonati. Ma difficilmente lo sarà Aperol, che da solo rappresenta circa il 26% delle vendite, così come gli altri big del gruppo Espolon, Wild Turkey e Courvoisier, veri motori della crescita di Campari. Ma di questi tempi, mai dire mai.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025


















































































































































































