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LO SCENARIO

Frena ancora l’export del vino italiano: 5 miliardi di euro ad agosto 2025 (-1,9%). Giù gli Usa

I dati Istat, analizzati da WineNews: negli States, il primo mese con i dazi in vigore segna -30% sul 2024. Ma cala anche la Germania
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Frena ancora l’export del vino italiano

Continuano a calare le esportazioni di vino italiano. I dati Istat sull’export, analizzati da WineNews e aggiornati ad agosto 2025, nel confronto con i primi 8 mesi 2024, emettono un verdetto negativo del -1,9% in valore (dal -0,9% di luglio), a 5 miliardi di euro, recuperando qualcosa in volume, ma restando in terreno negativo (-2,9% contro il -3,4% di luglio), a 1,37 miliardi di litri. E se luglio 2025 aveva fatto registrare la miglior performance dell’anno, anche se inferiore al dato 2024, agosto 2025 in valore, segna il peggior dato: 481,9 milioni di euro e, quindi, -11% su agosto 2024.
Decisivo il dato degli Stati Uniti, primo Paese per gli acquisti del vino italiano, dove le esportazioni stanno frenando nettamente: 92,5 milioni di euro ad agosto 2025 contro i 132,4 milioni di euro di agosto 2024, con un crollo che arriva al -30,1%. Cresce anche il passivo in riferimento agli 8 mesi dell’anno: siamo a 1,21 miliardi di euro e quindi a -3,2% sullo stesso periodo 2024, allargando il distacco in valore, in maniera considerevole, iniziato a luglio (-0,1%). Cresce anche il divario, sul 2024, in termini di volumi, da gennaio ad agosto 2025 fermi a 228,3 milioni di litri, passando da una misura di stabilità (mostrata a luglio) ad un calo del -2,2%.
Anche la Germania, primo partner europeo, mostra numeri negativi in valore rispetto al 2024: i 742,9 milioni di euro portano il confronto in perdita del -2,8%. Giù anche il Regno Unito, a 506,9 milioni di euro (-2,5%), ma in ripresa sul dato di luglio 2025 (-3,1%). Una nota positiva arriva sicuramente dal Canada il cui freno agli acquisti di vino dagli States ha evidentemente portato benefici al comparto enoico italiano: toccano 283,1 milioni di euro le esportazioni, +11,3% sullo stesso periodo 2024, anche se il dato di luglio era più brillante (+15,2%). Non migliora, sul 2024, la Svizzera che resta, comunque, un partner europeo solido per il vino italiano a 245 milioni di euro (-2,9%). Ancora bene la Francia che continua ad incrementare i suoi acquisti di vino italiano: 209,5 milioni di euro nei primi 8 mesi 2025 (+4,1%). Positivi anche i Paesi Bassi a 163 milioni di euro (+2,3%), mentre è in lieve discesa (-0,7%) il Belgio a 139,2 milioni di euro, con la Svezia che peggiora (-3,5%) fermandosi a 126,4 milioni di euro.
Il primo approdo asiatico per il vino italiano è quello del Giappone da dove, però, non arrivano buone notizie pur se con un trend in miglioramento rispetto a luglio: -5,4% a 122,3 milioni di euro. Flessione netta per la Russia a 113,2 milioni di euro (-26,4%), e scende sotto quota 100 milioni di euro di export l’Austria (97,6 milioni di euro, -6,6%), mentre l’Australia a 50,7 milioni di euro (+1,6%), con la Cina a 41,9 milioni di euro che prosegue il suo fortissimo calo (-26,6%) rispetto a un 2024 che non fu memorabile per il vino italiano. E se la Corea del Sud mostra segnali incoraggianti (32,9 milioni di euro, con una situazione di stabilità), il Brasile è in lieve crescita, ma rimane ancora un mercato marginale (27,3 milioni di euro, +2,2%) nonostante le tante speranze per il principale Paese del Mercosur.
Se a luglio era suonato il primo campanello di allarme, a livello di statistiche (il “sentiment” è, da tempo, di poca fiducia), agosto 2025 mette sul tavolo le difficoltà del vino italiano sui mercati internazionali. A farsi sentire, in primis, è il peso dei dazi Usa al 15% fissati proprio ad agosto di quest’anno. Ma anche in Europa, dove i dazi ovviamente non ci sono, salvo rare eccezioni (Francia e Paesi Bassi), i numeri sono in flessione sul 2024, un anno comunque da record per l’export enoico del Belpaese. E questo dimostra come la flessione dei consumi sia una realtà, di certo non una buona notizia considerando anche le scorte in cantina che crescono e una vendemmia 2025 particolarmente abbondante per il vino italiano.

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