Se per fortuna sono lontani i tempi del Covid, c’è un aspetto che ci riporta nel tempo a quel periodo ed è quello dell’occupazione del suolo pubblico che ha fatto nascere tanti dehors, in grandi e piccoli centri, grazie a norme più semplici dettata dalla necessità di dare un supporto alle imprese. Una misura che doveva essere di emergenza, per favorire quelle attività, come bar e ristoranti, che avevano sentito il peso economico del lockdown. Ma che, pur non essendo strutturale, si sta mantenendo nel tempo. Tanto che, per i dehors, è arrivata una nuova proroga al 30 giugno 2027. “Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo per il riordino e il coordinamento delle disposizioni concernenti la concessione di spazi e aree pubblici di interesse culturale o paesaggistico alle imprese di pubblico esercizio per l’installazione di strutture amovibili funzionali all’attività esercitata”. Questo era quanto pubblicato, nel comma I, dall’articolo 26 della legge 16 dicembre 2024, n. 193, ma, con l’approvazione definitiva del Ddl Semplificazioni del 26 novembre 2025, entrano in gioco alcune novità. Intanto che l’esercizio della delega da parte del Governo passa da “entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge” (193/2024, ndr) al 31 dicembre 2026 e coinvolgerà anche le strutture alberghiere. Le autorizzazioni e le concessioni per l’utilizzazione temporanea del suolo pubblico sono prorogate, invece, al 30 giugno 2027. Gianluca Caramanna, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Attività Produttive alla Camera dei Deputati, ha dichiarato che “le occupazioni emergenziali di suolo pubblico, i cosiddetti “dehors” previste per supportare gli esercenti di bar e ristoranti durante la pandemia da Covid2019 saranno prorogate fino a giugno 2027. Lo prevede l’articolo 50 del decreto semplificazioni che abbiamo approvato recependo le loro forti richieste: si tratta di una proroga fondamentale perché consente di ammortizzare i notevoli costi sostenuti dagli esercenti per realizzare le strutture all’aperto in attesa che poi, la legge delega segua il suo iter. Potranno beneficiare della proroga anche gli albergatori che avevano chiesto un intervento in questa direzione”.
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