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A TAVOLA PER LE FESTE

A tavola vince la tradizione: nel piatto Venerdì Santo il pesce, per l’82% pescato in Italia

L’indagine di Coldiretti e Ixè sulla spesa alimentare degli italiani a Pasqua evidenzia il forte legame con le tradizioni, soprattutto a tavola

Aperti alle sperimentazioni di cucine e piatti provenienti da ogni angolo del globo, sotto le feste gli italiani si confermano essere però legatissimi alle tradizioni, specialmente a tavola: lo conferma l’indagine Coldiretti e Ixè, da quale emerge che il 68% degli italiani, quasi 7 su 10, per il Venerdì Santo hanno scelto di mangiare pesce, per rispettare la tradizione culturale e religiosa. E, coerentemente, nei menu di pesce sarà per oltre l’82% il pescato dei nostri mari. Ad essere preferito in questa occasione, precisa la Coldiretti, è soprattutto il pesce azzurro, seguito da alici, sardine, fino agli sgombri venduti a prezzi contenuti secondo i criteri di sobrietà richiesti dalla ricorrenza, senza tuttavia rinunciare al gusto e alla salute per l’elevato contenuto di grassi insaturi e in particolare del tipo omega tre.
La “legge” dell’astinenza non proibisce, infatti, di consumare pesce, uova e latticini, ma mette al bando cibi e bevande particolarmente ricercati o costosi. Tra i piatti di pesce del Venerdì Santo ogni parte d’Italia, continua la Coldiretti, esprime una tradizione locale legata a ricette tipiche semplici, come la pasta con le sarde in Sicilia, le tradizionali zuppe di pesce che assumono nomi differenti a seconda delle regioni e che nel nord Adriatico si consumano assieme alla polenta, fino alle ricette tipiche regionali come le alici scottadito con o senza pan grattato, o le sarde in saor con cipolla (tipica ricetta veneta), le seppie con i piselli, fagioli e cozze (ricetta pugliese), vongole e ceci (ricetta marchigiana), la ministra di pesce con gallinelle e ghiozzi, le uova sode col tonno o gli spaghetti al ragù di mare.

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