Umbria, terra di San Francesco, terra di pace e tranquillità, cuore verde d’Italia. Una regione che seduce soprattutto per l’armonia del paesaggio e la sorprendente varietà di colori che la natura qui propone. Ma l’Umbria è anche arte e cultura con i suoi novantadue comuni medievali ricchi di storia e monumenti di eccezionale bellezza. Da Città di castello a Gubbio, da Todi a Castiglion del Lago e Amelia; da Assisi a Foligno, Terni e Norcia. Infine è la terra del buon bere e delle antiche tradizioni culinarie. Tra i suggestivi paesaggi rurali, spicca l’argento dell’olivo coltivato un po’ ovunque. La coltivazione di questa pianta, infatti, risale al VII sec. a.C. e ancora oggi è una delle produzioni trainanti dell’economia locale. Da secoli, cornice dei borghi medievali, l’olivo, simbolo di pace, vive in Umbria in simbiosi con l’ambiente che lo circonda.
Da secoli le colline umbre, soprattutto la fascia appenninica dove si arroccano Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello e Spoleto, sono ornate da continue coltivazioni di "piantoni" d' olivo. Nelle zone dei Colli Martani, Amerini, del Trasimeno, Orvietani e di Assisi-Spoleto, appunto, l’olivicoltura è particolarmente adatta grazie soprattutto alle condizioni climatiche favorevoli, alla composizione e alla struttura dei terreni. Alla lenta maturazione del frutto e all’agevole penetrazione delle radici dell’ulivo nella terra, unitamente ai tempi e ai metodi di raccolta oltre alle tecniche agronomiche, di trasformazione e conservazione, si deve aggiungere la migliore varietà degli olivi coltivati: il Moraiolo (con la polpa ricca di olio), il Frantoio, il Leccino, il San Felice, l’Agogia, il Pendolino ed altri presenti in percentuale minore. L’olio extravergine di oliva tipico umbro, con le sue proprietà organolettiche e le caratteristiche nutrizionali, è considerato dagli esperti di qualità eccezionalmente elevata. Grazie, dunque, alla sapiente opera dei coltivatori umbri, tramandata nei secoli e già conosciuta a Romani ed Etruschi. L'olio extra vergine di oliva prodotto in Umbria ha un colore verde brillante, un sapore e aroma molto pronunciati.
Ed è proprio per celebrare l’oro verde, che anche quest’anno si rinnova l’appuntamento dal 9 al 24 novembre con “Frantoi Aperti” (organizzato dal Centro Agroalimentare dell'Umbria; nel 2001, ha visto 8.000 turisti dell’olio), un vero e proprio itinerario enogastronomico che si snoda lungo dieci comuni storici dedicato ad esperti, curiosi e turisti nel verde delle campagne umbre: in questa occasione, 31 frantoi e oleifici aprono i battenti ed offrono ad appassionati e turisti visite specializzate, con percorsi guidati e apertura al pubblico, non stop, dalle 10 alle 18. Gli appuntamenti sono davvero tanti ! Oltre a fare delle degustazione di olio e prodotti tipici umbri in frantoio, il 23 e 24 novembre terrà banco “Pane & Olio in Frantoi”, con assaggi speciali di pane e olio organizzati dai comuni nelle piazze.
Focus: il mercato dell’olio extravergine di oliva
I consumi di olio di oliva sono in crescita: la penetrazione nelle famiglie, circa il 98%, consente l'aumento delle quantità vendute solo attraverso l'incremento del consumo procapite, attestato oggi per nucleo familiare intorno agli 11 litri annui nel caso dell'extravergine/vergine e intorno ai 7 litri nel caso dell'olio di oliva normale. C’è da rilevare che 26 litri su 100 di olio di oliva vengono acquistati allo stato sfuso, a testimonianza dell'importanza che ancor oggi rivestono le vendite di olio presso i frantoi.. Da alcuni anni a questa parte le vendite di olio di oliva extravergine continuano ad erodere quote all'olio di oliva normale. E' una tendenza in linea con quella più complessiva che nell'alimentazione privilegia in misura crescente l'aspetto della qualità, e che dovrebbe in teoria determinare anche l'effetto di sostenere il valore del business. Ma questo effetto viene attenuato in misura rilevante da una accesissima battaglia di prezzo proprio nel segmento predominante dell'extravergine/vergine. Si stima che circa il 50% delle vendite derivi da operazioni promozionali, una delle percentuali più elevate nell'intero comparto alimentare. D'altro canto, il contenimento del prezzo al consumo contribuisce per parte sua allo spostamento in atto dal segmento dell'olio di oliva normale verso l'area del vergine, diminuendo fortemente il divario di prezzo e posizionando di fatto i prodotti appartenenti a quest'area su un vincente rapporto qualità/prezzo.
Rachele Willig
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