Era il 1983 quando, in giovane età, aveva raccolto l’eredità del padre Giovanni, iniziando ad occuparsi in prima persona della conduzione enologica di Allegrini, l’azienda di famiglia, introducendo con il fratello Walter importanti innovazioni nei vigneti come la sperimentazione a tutto campo dell’uva Corvina, la varietà più significativa della Valpolicella, resa in purezza nel cru La Poja, vino “culto” della cantina. Lo aveva fatto, con grande entusiasmo, mosso dalla passione autentica per la sua terra, la Valpolicella appunto, che portava nel cuore. E le sue brillanti intuizioni in ambito viticolo ed enologico hanno portato la sua azienda condotta con la sorella Marilisa Allegrini e l’intero territorio verso un percorso innovativo condiviso con un gruppo di amici produttori che si è concretizzato con la costruzione del Centro di Appassimento “Terre di Fumane”. Qui, grazie alle sue idee, supportate dalle ricerche tecnico-scientifiche del professor Roberto Ferrarini, si sono realizzate le condizioni ottimali di conservazione delle uve destinate all’Amarone e al Recioto a garanzia di elevati standard qualitativi. Oggi Franco Allegrini ci ha lasciato, un grande vignaiolo innovativo, che ha scritto la storia della Valpolicella Classica e dell’Amarone, di cui sarà per sempre un simbolo. “Ci lascia un caro amico, con il quale ho vissuto alcuni dei momenti più belli che ho passato, in lungo ed in largo, nei vigneti italiani, e in Valpolicella in particolare, apprendendo grazie alla sua autorevolezza e grande esperienza aspetti viticoli ed enologici dei quali, da sperimentatore appassionato, era un vero innovatore - lo ricorda il direttore WineNews, Alessandro Regoli - soprattutto, anche nelle tante occasioni conviviali in cui assaggiavamo i vini, a coinvolgermi era la passione per il territorio che mi trasmetteva e lo rendeva una persona speciale perché, al di là degli aspetti di immagine e marketing, era rivolta alla vigna, ed alla capacità di ogni vigneto della Valpolicella di riuscire ad esprimere il meglio di sé. Quando inizi a perdere persone e personalità con le quali il confronto è sempre stato ricco e stimolante, se ne va una parte anche della propria vita”.
Con generosità, Franco Allegrini amava mettere le sue conoscenze a disposizione di colleghi che stimava. Per la sua giovialità, ironia e per le sue stimolanti riflessioni durante le numerose esperienze degustative, si è fatto apprezzare dal mondo del vino internazionale contribuendo a fare conoscere l’Amarone come uno dei più importanti rossi italiani, e i grandi vini della Valpolicella. Lo piangono la sua storica famiglia, i collaboratori della Allegrini ed i molti amanti del vino che lo conoscevano e lo apprezzavano per i suoi prodotti e per il suo spirito innovativo. Un uomo arguto, curioso e diretto di cui si sentirà la mancanza. La sua eredità sarà portata avanti dai figli Francesco, Giovanni e Matteo Allegrini.
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