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PERSONAGGI

Addio a Sammy Basso: per la sua battaglia aveva ricevuto il supporto del mondo del vino

Dalla “Vendemmia Solidale” alla “Grande Impresa”, le iniziative per raccogliere fondi destinati alla ricerca scientifica sulla progeria

Dalla “Vendemmia Solidale” a Le Manzane, storica cantina del Prosecco, che da anni organizza una raccolta tra i filari in nome della solidarietà, alla “Grande Impresa” - corsa-charity di cinque ciclisti trevigiani dall’Italia alla Francia attraverso i vigneti - il mondo del vino aveva supportato in diverse occasioni, nel corso degli anni, la battaglia del biologo Sammy Basso, che si è spento ieri all’età di 28 anni, volta a raccogliere fondi per la ricerca scientifica sulla progeria, la rara malattia genetica di cui era affetto. Proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica aveva fondato, nel 2005, l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso.
Nel 2021 cinque ciclisti trevigiani hanno pedalato per più di 1.700 km dall’Italia alla Francia, attraverso l’Austria e la Germania, dal Muro di Ca’ del Poggio, la salita simbolo delle colline vitate del Prosecco Patrimonio dell’Unesco (unica salita certificata dalla Federazione Ciclistica Italiana) al Mûr-de-Bretagne, storica ascesa del Tour de France: con questa “Grande Impresa” erano stati raccolti 29.000 euri, devoluti poi all’associazione fondata da Sammy Basso.
Il biologo aveva anche partecipato, in diverse occasioni, alla "Vendemmia Solidale" promossa dalla famiglia Balbinot alla cantina Le Manzane, tradizionale evento in cui, ogni anno, centinaia di enoappassionati partecipano alla raccolta dell’uva tra i vigneti di San Pietro di Feletto (Treviso), con l’obiettivo di raccogliere fondi per iniziative benefiche. Nel 2019 erano stati raccolti 19.000 euro, devoluti proprio alla sua associazione.
In questa occasione Basso aveva dichiarato: “non solo abbiamo vissuto una giornata meravigliosa, ma grazie al ricavato della giornata potremo sostenere la ricerca sulla progeria che, soprattutto negli ultimi tempi, sta dando grandissimi risultati. In America, infatti, potremo studiare nuovi farmaci per contrastare questa malattia, in Spagna potremo continuare a lavorare su una possibile terapia genica, mentre in Italia potremo sovvenzionare la ricerca comparata tra la progeria e le altre laminopatie. Un bellissimo modo per coniugare tradizioni, ricerca scientifica e amicizia”. Sammy Basso era il più longevo paziente al mondo affetto da progeria, e aveva contribuito a farla conoscere all’opinione pubblica, oltre a sensibilizzare sull’importanza della ricerca sulle patologie rare. Anche grazie alla sua disponibilità, la Progeria Research Foundation aveva identificato, nel 2003, la mutazione genetica alla base della malattia, un traguardo fondamentale a livello internazionale.

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