02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Adnkronos

Vino: 2024 da record nelle esportazioni, a 8,1 miliardi di euro (+5,5% sul 2023) … Dati Istat, analizzati da WineNews: volumi a 2,1 miliardi di litri (+3,2%), le bollicine “rubano” quote ai fermi. In Usa e Germania il 40% dell’export … I dati aggregati vanno sempre interpretati, soprattutto se riferiti ad un mondo articolato e complesso come quello del vino italiano, fatto da migliaia di realtà diverse per dimensione, successo e territorio di azione. Ma, intanto, in un contesto difficile dove le parole più gettonate sono calo dei consumi, dazi, salutismo o inflazione, il vino italiano, come da attese, saluta un 2024 con il record di sempre delle esportazioni in valore, a 8,1 miliardi di euro ed una crescita del +5,5% sul 2023, confermando il trend registrato fino a novembre, secondo i dati Istat aggiornati oggi, come riferisce WineNews. Una crescita economica che si accompagna ad un aumento anche dei volumi, sui 2,18 miliardi di litri nel 2024 (+3,2% sul 2023), ma da leggere alla luce della crescita degli spumanti, che hanno “rubato” quote di mercato ai vini fermi, visto che le bollicine hanno registrato un export di 555,5 milioni di litri sui 495,7 del 2023 (+12%), per un valore di 2,3 miliardi di euro (+5%), con gli spumanti che rappresentano ormai il 28,4% in valore ed il 26,4% in volume di tutte le esportazioni di vino italiano. Tra i vari Paesi, gli Usa si confermano, di gran lunga, il primo partner straniero delle cantine del Belpaese: in attesa di capire se e quando arriveranno i temuti dazi promessi da Trump, gli Stati Uniti hanno importato vino italiano per 1,9 miliardi di euro, in crescita del 10,2%, soprattutto grazie ad una fine anno che, per molti, è da leggere anche alla luce di una piccola “corsa alle scorte” proprio per assorbire l’effetto di eventuali dazi sui prodotti europei. Cresce in valore anche la Germania, che fissa l’asticella a 1,18 miliardi di euro (+3,71%), praticamente stabile il Regno Unito, a 851 milioni di euro (+1%), mentre cresce fino a 447,8 milioni di euro il Canada (+15,3%), e cedono qualcosa la Svizzera, a 411,1 milioni di euro (-1,96%), e la Francia, a 304,6 milioni di euro (-0,88%). Tra gli altri partner, crescono i Paesi Bassi, a 257,1 milioni di euro (+10,1%), così come la Russia, a 230,6 milioni di euro, con un balzo del +45,6%, mentre perde qualcosa il Belgio, che si ferma a 227,5 milioni di euro (-1,6%). Tra i mercati più importanti, cresce la Svezia, a 189,6 milioni di euro (+3%), mentre tiene il Giappone, a 184,2 milioni di euro (+0,5%), e, ancora in Europa, chiudono con segno positivo l’Austria, a 163,5 milioni di euro (+14,3%), e la Danimarca, a 150,8 milioni di euro (+4,94%). Scende ben sotto “quota 100”, invece, la Norvegia, a 92,2 milioni di euro (-10,9%), mentre, in Asia, la Cina si ferma a 89,5 milioni di euro, con un calo del -10,2% sul 2023, è stabile la Corea del Sud, a 50,6 milioni di euro, e perde anche il “porto franco” di Hong Kong, che arretra fino a 22,3 milioni di euro di vino italiano importato nel 2024 (-11,5%). Tutto questo in un quadro che, nel complesso, dunque, appare positivo, almeno guardando al vino italiano che va nel mondo, ma che non deve far abbassare la guardia ad un settore che si trova ad affrontare sfide epocali, ricorda WineNews: dal climate change alla diminuzione strutturale dei consumi, tra salutismo e cambiamento della “demografia” dei consumatori di vino, dalla spinta per politiche sempre più stringenti su promozione e consumo di alcolici, in tante aree importanti del mondo, dalla stessa Europa all’America, alle guerre commerciali che tornano a creare grande incertezza sui mercati del mondo.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Pubblicato su