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Adnkronos

Food: “Restaurant Awards” by “Wine Spectator”, restano 6 le wine list italiane al top assoluto … Grand Award confermato per Enoteca Pinchiorri, La Pergola del Rome Cavalieri, Cracco, Ciau del Tornavento, Bottega del Vino e Poeta Contadino… Cibo e vino, un binomio irresistibile e quasi una regola (sebbene sempre più messa in discussione da altre bevande e stili di consumo che cambiano, ndr), quando si parla di alta ristorazione. Ma per il Belpaese, questo non è certo un segreto, dato che la sua cucina (in attesa del suo riconoscimento Unesco), insieme alla grande varietà di vini che produce, ha permesso all’Italia di conquistare sempre più palati in tutto il mondo, tanto da permetterci di dire che non esista, nel globo, Paese dove i prodotti tricolori non siano amati. E se, grazie al talento ed alla competenza nella valorizzazione del vino a tavola, c’è chi riesce a mettersi in mostra più di altri grazie a “wine list” complete e ricercate, che soddisfano requisiti di valore, profondità e varietà, a premiare questa capacità è l’iconica rivista Usa “Wine Spectator” che, dal 1981, seleziona le migliori wine list della ristorazione mondiale nei suoi “Restaurant Award”.
E anche quest’anno, non sono mancati i riconoscimenti: nell’edizione 2025 sono stati 3.811 i ristoranti premiati in una delle tre categorie “Award of Excellence” (con 2.010 vincitori), “Best of Award of Excellence” (con 1.704 vincitori) e “Grand Award” (con 97 vincitori), dove quest’ultima è certamente la più ambita ed è dedicata ai locali che “offrono il più alto livello di servizio del vino”. Con 111 nomi in più rispetto all’anno precedente, se anche l’Italia non compare tra le tre “novità” del massimo premio (con il locale parigino “Le Bon Georges”, il ristorante “Selby’s” ad Atherton, in California, e “Soby’s” a Greenville, in South Carolina), per lo Stivale (come accade da anni) si sono riconfermati tutti e sei i locali già premiati con il “Grand Award” nelle scorse edizioni.
Il Belpaese, infatti, non poteva certo mancare nella lista dei premiati della massima categoria, come racconta WineNews, con rappresentata dall’infinita e dettagliata cantina della tristellata Enoteca Pinchiorri di Firenze (premiata da “Wine Spectator”, con il massimo riconoscimento dal 1984), capolavoro di investimenti e passione di Giorgio Pinchiorri, con la collaborazione di Alessandro Tomberli, o quella del tristellato La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, curata, così come la sala, dallo chef sommelier Marco Reitano. E poi brillano le wine lists dello stellato Ristorante Cracco di Milano, nella Galleria Vittorio Emanuele, la cui selezione di vini è curata dal sommelier Gianluca Sanso, ma anche la stella de La Ciau del Tornavento di Treiso (nella lista di “Wine Spectator” dal 2013), dello chef Maurilio Garola, e che conta più di 65.000 bottiglie di 450 produttori per un totale di 5.400 etichette da tutto il mondo. Segnano presenze altri due “riferimenti” del vino italiano storicamente premiati da “Wine Spectator”, ovvero l’Antica Bottega del Vino di Verona, tappa fissa per gli eno-appassionati, grazie alla sua straordinaria selezione, per profondità di annate e varietà di etichette, e da anni di proprietà delle Famiglie Storiche, grandi firme dell’Amarone della Valpolicella, guidata “dall’oste” Luca Nicolis (e premiata dal 2004), ed Il Poeta Contadino di Alberobello di Leonardo Marco, 25.000 bottiglie per 3.300 etichette, dove non mancano le icone più importanti del vino italiano ed i grandi nomi di Bordeaux (viene premiata dal 1997). Compresi i 6 vincitori della massima categoria, i locali italiani premiati, quest’anno, sono 58. Oltre alla conferma delle due new-entries della scorsa edizione per la categoria “Best of Award of Excellence” (con il ristorante “Cannavacciuolo Le Cattedrali”, all’interno de Le Cattedrali Relais, 5 stelle lusso, ad Asti dello chef Antonino Cannavacciuolo e con l’Osteria del Viandante, a Rubiera, con il suo sommelier Mauro Rizzi) quest’anno alla lista dei vincitori si aggiungono otto nomi: da Acquolina Ristorante, dello chef Daniele Lippi, il wine director Francesco Aldieri ed il Sommelier Valerio Erba, a Roma, a Gli Affreschi a Cortona, che si trova all’interno del Monastero Di Cortona Hotel & Spa (5 stelle) ed ha come wine director Ivan Rizzo, con la sommelier Taziana Lai e lo chef Michele Ricci, da Gucci Osteria da Massimo Bottura, locale dello chef italiano più famoso al mondo nella cornice di Piazza della Signoria, a Firenze a La Sosta del Gustoa Pontassieve, con il wine director Maurizio Tafani, la sommelier Laura Casadei e la guida del proprietario, Lorenzo Casadei, o ancora dal Ristorante LeBolle ospitato nel Boutique Hotel Stresa che affaccia sul Lago Maggiore, al Ristorante Salice Blu di Bellagio e del suo proprietario, chef e wine director, Luigi Gandola; passando per il Tomkat di Lucca, dei proprietari Pier Giulio Alessandro Bendinelli & Leonardo Attilieni e l’Enoteca Vino e Convivio, ed il Tuya Milano, con il suo wine director Tamas Mikula ed i suoi due sommelier, Francesco Pagani e Daniele Mora, come il nome suggerisce, dalla capitale meneghina.

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