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“Vini del cuore” per vip della finanza, politica e spettacolo … Quali sono i “vini del cuore” dei vip nostrani e non? Alcuni personaggi famosi, italiani e stranieri, hanno “confessato” le proprie preferenze enologiche a “I Quaderni di WineNews”, newsletter enologica di www.winenews.it, uno dei siti più consultati dagli amanti del buon bere. Cosi” si scopre che il finanziere Carlo De Benedetti predilige la Barbera di Vietti, il Ben Ryè di Donnafugata e il Barbaresco di Angelo Gaja. Il primo sindaco donna di Milano, Letizia Moratti, brinda invece con il Barolo Riserva Monfortino 1999 Conterno, il Tenuta di Trinoro 2001 Trinoro e il Sangiovese di Romagna Superiore Riserva Avi 2001 di San Patrignano. L’amministratore delegato del Gruppo Unicredit, Alessandro Profumo, ha indicato il Sagrantino di Montefalco “25 Anni” Arnaldo Caprai, il Langhe Rosso Eresia Bricco Giubellini e il Barolo Bricco Giubellini. I tre vini del cuore di Sergio Marchionne, amministratore delegato del Gruppo Fiat, sono invece Brunello di Montalcino, Barbera d’Alba e le migliori etichette di Bordeaux. Gino Paoli preferisce su tutti il Dolcetto d’Alba Madonna di Como 2005 Marchesi di Barolo, Barolo Brunate Le Coste 2001 Beppe Rinaldi e Barbaresco 2001 Gaja.
Un altro cantante ma anche produttore di vini nella sua Puglia, Albano Carrisi, indica come tre vini del cuore il Vega Sicilia Unico, Porto Quinta do Vesuvio e l’Amarone della Valpolicella Don Luigi Verze”. Richard Parsons, amministratore delegato della Aol Time Warner, gigante americano dei media, e produttore di Brunello a Montalcino, confessa una predilezione per il proprio vino, Brunello di Montalcino Riserva 1999 Il Palazzone, seguito da Solaia 1997 Antinori e il Sassicaia 1998 della Tenuta San Guido.
Il campione del mondo di ciclismo, Paolo Bettini, sceglie come vini del cuore Ziro 2004 Felciatello, Montescudaio Rosso 2005 La Regola e Bolgheri Superiore Sapaio 2004 Podere Sapaio, tutti originari della sua terra, l’alta Maremma. Giancarlo Caselli, procuratore generale di Torino, che ha lavorato in passato ad alcune tra le indagini più delicate del nostro Paese, ha indicato i vini del progetto “Libera Terra” di Don Ciotti, il Chianti Classico e il Barbaresco. Carlo Petrini, ideatore e fondatore di Slow Food, ha scelto Barolo Bartolo Mascarello, Collio Breg Josko Gravner, Montepulciano d’Abruzzo Edoardo Valentini.

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