La bottiglia di Tignanello recuperata dalle macerie di un'enoteca bombardata a Kiev regalata all'Italia in segno di riconoscenza… In mostra al Vinitaly di Verona una bottiglia speciale di Tignanello 2018, etichetta d’eccellenza degli Antinori ricavata dalle uve della tenuta di San Casciano in val di Pesa, che quest'anno compie 50 anni e alla quale la famiglia ha deciso di dedicare il finanziamento del restauro di Ponte Vecchio (gli Antinori contribuiscono per la meta della spesa). Ebbene quella bottiglia di Tignanello è stata scavata, miracolosamente integra, dalle macerie della prima enoteca distrutta dai bombardamenti dell'esercito russo a Kiev. E così, sporca e polverosa, è stata esposta al Vinitaly ed è diventata simbolo di riscossa, rinascita, ricostruzione così come simbolicamente lo è il contributo degli Antinori al primo restauro conservativo di Ponte Vecchio, simbolo di Firenze e del Belpaese nel mondo, che ha resistito ad alluvioni, incendi e all'invasione nazifascista A raccontare la storia è sito specializzo WineNews. Questa bottiglia di vino - ha spiegato il ministro dell’agricoltura del governo italiano Lollobrigida - mi e stata regalata dal ministro dell’agricoltura ucraino Mykola Solskyi, come riconoscimento per l’aiuto italiano nel conflitto con la Russia. E una storia bellissima, rimasi stupito quando me la dono, non capivo il significato del gesto finché non ho guardato il video sul tablet che abbiamo messo vicino alla bottiglia: quel vino era stato tirato fuori dalle macerie di quello che restava della prima enoteca bombardata a Kiev. Il vino si è salvato e anche dal vino è rinata la speranza del popolo ucraino. Abbiamo voluto simbolicamente rappresentare la nostra solidarietà al popolo ucraino attraverso questa presenza”. Per Albiera Antinori, questo Tignanello - ha spiegano a WineNews è davvero un simbolo di bella speranza, perché la rinascita può ripartire anche dall’agricoltura”.
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