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Agroalimentare italiano, nel primo trimestre 2025 export a 18 miliardi di euro (+6% tendenziale)

Ismea: salgono i prezzi, calano gli acquisti di vino. Il Ministro Lollobrigida: “il settore mostra segnali concreti di crescita”
AGROALIMENTARE ITALIANO, EXPORT, FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, ISMEA, MINISTRO DELL'AGRICOLTURA, Non Solo Vino
Cresce l’export agroalimentare italiano nel primo trimestre 2025

Buoni segnali arrivano dalla produzione e dall’export, di cui l’agroalimentare si conferma una locomotiva del made in Italy, meno guardando ai prezzi di molti prodotti che aumentano per un carrello della spesa più pesante per le famiglie. C’è questo e molto altro tra le evidenze del report Agrimercati by Ismea, riferito al primo trimestre 2025, in cui si parla di un Pil italiano in crescita dello 0,3% rispetto al livello dell’ultimo trimestre 2024 e dello 0,7% su base tendenziale. Il valore aggiunto agricolo è aumentato dell’1,4% a livello congiunturale, mentre è rimasto fermo su base tendenziale. I prezzi dei prodotti agricoli nazionali, misurati dall’indice Ismea, sono, invece, aumentati del 2,3% rispetto al livello del primo trimestre 2024: la crescita tendenziale è la sintesi di un incremento dei prezzi dei prodotti zootecnici (+11,6%) e di una riduzione di quelli dei prodotti vegetali (-4,5%). Rispetto all’ultimo trimestre 2024, i prezzi mostrano una riduzione del 4,1%, dovuta interamente alle coltivazioni.
Le esportazioni italiane agroalimentari nei primi tre mesi 2025 sono aumentate del 6% su base tendenziale, sforando i 18 miliardi di euro, mentre nello stesso periodo il valore dell’export nazionale complessivo è cresciuto del 3,3%. È aumentato il valore delle spedizioni all’estero di tutte le principali produzioni del made in Italy (vini in bottiglia, caffè, prodotti di pasticceria e panetteria, spumanti e i formaggi stagionati); in riduzione l’export in valore della pasta e stabile quello dell’olio extravergine di oliva.
Le importazioni agroalimentari, riporta ancora Ismea, nel primo trimestre 2025 sono aumentate in valore del 12%
 sul primo trimestre 2024, a fronte di una crescita del 7% delle importazioni totali nazionali. In particolare, a gennaio-febbraio 2025, sono aumentate su base annua le importazioni di caffè non torrefatto, dei bovini vivi e del mais. Si è ridotto il valore dell’import dell’olio extravergine di oliva e dei prosciutti.
L’indice dei mezzi correnti di produzione dell’agricoltura del primo trimestre 2025, elaborato dall’Istat, è rimasto sostanzialmente stabile rispetto a quello del primo trimestre 2024, mostrando invece una lieve crescita sui livelli dell’ultimo trimestre 2024 (+1,6%). Passando alla fase di trasformazione, riporta ancora Ismea, nel primo trimestre 2025 i ritmi produttivi dell’industria alimentare, delle bevande e tabacco sono aumentati, come suggerito dalla crescita su base tendenziale dell’indice della produzione industriale dell’1,6%, a fronte di una riduzione del 3% del manifatturiero nel complesso.
Secondo i dati dell’Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, la spesa delle famiglie italiane nel primo trimestre 2025 è aumentata del 3,8% sull’analogo periodo 2024. Nel primo trimestre dell’anno ci sono stati incrementi di spesa importanti per le carni e i prodotti ittici, ed è aumentata anche la spesa per i prodotti lattiero-caseari, trainata da formaggi e yogurt. Ma sono aumentati anche gli acquisti di pane e sostituti e di piatti pronti; in lieve flessione la spesa per la pasta, invece, a fronte di un aumento dei volumi; dinamica positiva anche per la spesa di frutta e verdura fresca. In contrazione gli acquisti di vini e spumanti e, dopo due anni, è diminuita la spesa per l’olio extravergine di oliva, per cui si sono registrati notevoli incrementi degli acquisti in volume.
Anche relativamente ai canali distributivi, c’è da evidenziare un recupero dei canali tradizionali (+14% il valore degli acquisti sul primo trimestre 2024). Il supermercato resta il canale prevalente con il 41% di share e una performance positiva del 4,4%, seguito dal discount, dove l’incremento del valore degli acquisti è stato del 3,6%.
Dall’indagine al panel di imprese agricole dell’Ismea realizzata nel primo trimestre 2025 emerge che per la maggior parte degli agricoltori intervistati (57%) l’andamento degli affari aziendali nel trimestre è stato normale, per il 15% è stato positivo e per il 26% è stato negativo. Interpellati, sull’andamento degli affari per il secondo trimestre, il 60% ha dichiarato che sarà in linea con il primo, il 21% prevede un miglioramento e soltanto il 13% prevede un peggioramento.
Per quanto riguarda il panel delle imprese dell’industria alimentare, il 38% degli intervistati ha dichiarato che il livello degli ordini ricevuti nel primo trimestre è stato superiore di quello del primo trimestre 2024, il 33% lo ha trovato in linea con quelli dell’anno precedente, mentre un 29% ha evidenziato una riduzione del livello.
Per la metà degli intervistati il fatturato del primo trimestre 2025 è stato superiore di quello del primo trimestre 2024, per il 22% è stato allineato e per il 28% si è ridotto. Per oltre la metà degli imprenditori intervistati, l’andamento delle vendite del secondo trimestre 2025 migliorerà, per il 35% rimarrà in linea col primo trimestre e per il 13% diminuirà.
Per il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “i risultati presentati da Ismea dimostrano che le politiche agricole non sono ininfluenti e accompagnano il comparto nello sforzo di rinnovamento e di produzione. Il settore mostra segnali concreti di crescita che confermano la solidità e il dinamismo dell’agricoltura italiana. Si tratta di un segnale importante, che testimonia la capacità del comparto di reagire, investire e crescere, nonostante le incertezze economiche globali. Una dinamica che il Governo Meloni ha accompagnato mettendo a disposizione del comparto oltre 11 miliardi di euro per sostenere le imprese agricole, rafforzare le filiere, migliorare la competitività delle nostre eccellenze e difendere il reddito degli agricoltori. Il lavoro svolto da Ismea rafforza la trasparenza e l’efficacia delle nostre scelte. Continueremo su questa strada, con l’obiettivo di consolidare il ruolo dell’agricoltura italiana come protagonista in Europa e nel mondo”.

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