Per il vino, e per il mercato secondario delle etichette da collezione, questo 2020 è un anno inevitabilmente complicato, ma al giro di boa, e dopo un primo semestre in cui la crisi Covid-19, prima sanitaria e poi economica, si è abbattuta su ogni settore ed ogni mercato, i dati del Liv-ex mostrano una sostanziale tenuta del mercato, che speriamo possa essere di buon auspicio per tutto il settore. Certo, un calo, importante, su base annuale, c’è stato, ma il mese di giugno si è chiuso in positivo per quasi tutti gli indici, e da inizio anno le perdite non sono poi drammatiche, con qualche caso - Italy 100, Champagne 50 e Rhone 100 - in territorio positivo.
Nel dettaglio, il Liv-ex Fine Wine 1000, l’indice che raccoglie le 1.000 etichette più scambiate sul mercato secondario (ossia quelle dei sette sotto indici: Bordeaux 500, Bordeaux Legends 40, Burgundy 150, Champagne 50, Rhone 100, Italy 100 e Rest of the World 60) da inizio anno ha perso l’1,12%, con un recupero nel mese di giugno dello 0,63%, mentre rispetto ad un anno fa il calo è stato del 3,28%. Meglio ha fatto il Bordeaux 500, l’indice più rappresentativo del mercato dei vini della Gironda, stabile da inizio anno (-0,07%), in crescita nel mese di giugno (+1,13%), con una perdita del 2,84% negli ultimi 12 mesi.
Il Liv-ex 100, di cui fanno parte anche 14 etichette italiane (Barolo Bartolo Mscarello 2014, Barolo Villero Brolia 2013, Sperss Gaja 2013, Barolo Riserva Monfortino Giacomo Conterno 2010, Masseto 2014 e 2015, Ornellaia 2013 e 2015, Sassicaia 2014, 2015 e 2016, Solaia 2015 e Tignanello 2015 e 2016), al giro di boa del 2020 ha lasciato sul terreno il 2,30% da inizio anno, perdendo il 4,41% nell’arco degli ultimi 12 mesi, chiudendo in territorio negativo anche il mese di giugno (-0,22%).
Tra i sotto indici che hanno resistito meglio alle intemperie, come accennato, l’Italy 100, che comprende le ultime 10 annate in commercio (2007-2016) di Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Solaia, Tignanello e Guado al Tasso, Sorì San Lorenzo Gaja (2006-2011 e 2013-2016), Barbaresco Gaja (2007-2016), Sperss Gaja (2005-2011 e 2013-2015) e Barolo Riserva Monfortino Giacomo Conterno (1999-2002, 2004-2006, 2008, 2010 e 2013). Nell’ultimo anno il mercato secondario dei fine wine ha continuato a sorridere al Belpaese, le cui etichette sono cresciute del 3,93%, il +1,65% da inizio anno e il +0,12% nell’ultimo mese. Meglio ha fatto lo Champagne 50, che, a giugno 2020, è cresciuto del +2,24%, il +2,14% da inizio anno e ben il 4,06% negli ultimi 12 mesi. Male, decisamente peggio di Bordeaux, i vini di Borgogna, con l’indice a loro dedicato, il Burgundy 150, in leggera ripresa a giugno (+0,39%), ma in calo del 6,09% nell’ultimo anno e del 3,48% da inizio anno.
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