Decine di depositi fantasma in tutta Europa, un carosello di migliaia di spedizioni incrociate di milioni di litri di vodka, whisky ed altre bevande alcoliche, partite di prodotto scaduto, finte esportazioni di bottiglie vuote ed addirittura laboratori di droga. Gli espedienti per sottrarre gli alcolici alla gravosa imposizione fiscale vigente nel Regno Unito non avevano davvero limiti nè confini. Da qui l’operazione “sine finibus”, un percorso investigativo durato tre anni, che ha visto i Finanzieri del Comando Provinciale Udine ricostruire, passo passo, tutta la filiera, dalla produzione al trasporto, sino alla distribuzione, ricercandone direttamente le prove dell’insidiosita’ in 15 Paesi europei, sui 17 coinvolti, sino a ricostruirne il volume - 180 milioni di litri di alcolici "contrabbandati" ed 80 milioni di euro di accise evase - ed identificarne gli operatori economici a vario titolo coinvolti, 87, e le persone responsabili, 60, tutte denunciate alla Procura della Repubblica friulana. La struttura dell’associazione criminale transnazionale smantellata oggi, tra Italia e Regno Unito, con il coordinamento di Eurojust, dai Finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Udine.
Il sistema è apparso subito estremamente diffuso ed articolato. Grandi società produttrici europee, in buona parte compiacenti, ricevevano ingenti ordini di alcolici da alcune società distributrici, nate da poco, senza alcuna caratura finanziaria, ma stranamente in grado di movimentare, da subito, enormi partite di merci. Le merci, regolarmente accompagnate dal documento fiscale elettronico di scorta, erano destinate ad alcuni depositi fiscali italiani intestati a prestanome, persone prive di capacita’ patrimoniale e finanziaria, utili solo per rilevare la titolarita’ della licenza fiscale necessaria a potere entrare nella giostra delle spedizioni internazionali. Le indagini hanno appurato che i camion transitavano realmente in Italia, almeno in gran parte: due, infatti, con circa 27.000 litri di vodka, sono stati sequestrati, tra il 2017 ed il 2018, dai Finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Udine mentre tornavano verso il Brennero dopo avere falsamente “smarcato” l’arrivo e lo scarico in Sicilia ed in Valle d’Aosta. Da questi depositi, non appena perfezionata la presa in carico con la “accettazione” e la “conferma"”dell’e-AD, necessarie per chiudere contabilmente le spedizioni, le merci - con lo stesso vettore - iniziavano un vero e proprio carosello di destinazioni, sempre funzionale alla consegna finale, al momento opportuno, su suolo britannico. Depositi sono stati individuati ad Aosta, Zafferana Etnea, Milano, Pavia, Alessandria e Cuneo.
Grazie al supporto offerto da Eurojust, l’organo europeo di coordinamento giudiziario, il 14 luglio 2017, sotto la regia di un dedicato “Centro di Coordinamento”, sono state eseguite, contestualmente, in 12 Paesi Europei (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svizzera), dalle locali forze di polizia e doganali, affiancate dalle Fiamme Gialle friulane, oltre 50 perquisizioni presso le società mittenti, quelle intermediarie e le aziende speditrici, appurando, nella maggior parte dei casi, la fittizietà delle operazioni, l’assenza delle merci o la diversa destinazione d’uso dei locali. In un caso, nei Paesi Bassi, anzichè un deposito di vodka, la polizia olandese ed i Finanzieri hanno scoperto un laboratorio clandestino di Mmdma, la droga in pillole meglio nota come “ecstasy”, attrezzato con alambicchi e barili di materia prima utili di produrre un numero elevatissimo di dosi.
In un altro, in Germania, la locale polizia ha, invece, rinvenuto 30.000 litri di alcolici scaduti, fatti più e più volte circolare per giustificare la movimentazione di quelli destinati altrove. Nel corso del 2018, sempre con la regia sovranazionale di Eurojust, i Finanzieri friulani hanno acquisito ulteriori riscontri in altri 3 Paesi europei, a Cipro, in Francia e nel Regno Unito.
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