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LA CURIOSITÀ

All’asta con Bonhams la cantina dell’iconica Locanda Locatelli, con i grandi nomi del vino italiano

Da Conterno a Masseto, da Gaja a Sassicaia, da Ornellaia a Quintarelli: il locale londinese dello chef Giorgio Locatelli aveva una carta pluripremiata

È stata una delle più belle pagine della ristorazione e dell’alta cucina italiana nel mondo di cui la carta dei vini, pluripremiata, era uno dei fiori all’occhiello. Quando la Locanda Locatelli, il famoso locale, aperto a Londra nel 2002, dallo chef Giorgio Locatelli insieme alla moglie Plaxy Cornelia Exton, sua socia, all’inizio di quest’anno ha chiuso, in tanti sono rimasti dispiaciuti (ma lo chef aprirà un nuovo ristorante alla National Gallery, sempre nella capitale inglese). Perché quel ristorante, nel quartiere londinese di Marylebone, era un vero proprio punto di riferimento dello stile culinario italiano, diventato presto un “culto” grazie ad una reputazione impeccabile costruita nel giro di poco tempo. Premiato con la stella Michelin nel 2003, e mantenuta per oltre due decenni, la Locanda Locatelli univa quegli arredi glamour ed eleganti ad una familiarità e un calore coinvolgente, tipicamente italiani. Giorgio Locatelli, “esploso”, come personaggio televisivo, tra il grande pubblico italiano, come giudice, dal 2018, di “MasterChef Italia” con ascolti da capogiro, con la sua Locanda ha costruito un capolavoro che ha fatto scuola, da vero pioniere dell’alta cucina italiana nel mondo. Alta cucina, ma non solo, perché alla Locanda Locatelli, il vino veniva trattato con la stessa riverenza del cibo. E ora quella magia rivive grazie ad un incanto di vini curato da Bonhams, prestigiosa casa d’aste londinese, che si tiene online da oggi al 14 ottobre. Si chiama “Locanda Locatelli: Iconic Italian wines from a landmark London restaurant” ed è un viaggio in quella carta dei vini lunga 40 pagine, composta per la maggior parte da etichette italiane, e ricca di nomi che hanno fatto la storia dell’enologia del Belpaese.
Una ricchezza di etichette, tra icone e perle rare, che è andata a comporre una carta dei vini, premiata più volte a livello internazionale. Solo per fare qualche esempio, i giudici della “World’s Best Wine Lists” l’hanno definita “straordinaria” e il “Times” l’ha inserita tra le migliori di Londra, ed ha conquistato anche il “Wine List Confidential Awards” 2019.
Tra gli oltre 400 lotti disponibili, per la gioia dei collezionisti, spiccano, in ordine di prezzo, le cinque bottiglie del Barolo Monfortino Riserva 1997 di Giacomo Conterno (stima dai 5.000 ai 6.300 euro); le sei bottiglie di Masseto 2001, contenute nella cassa di legno originale (stimata dai 4.400 ai 5.700 euro); la verticale di Barbaresco di Gaja composta da 12 bottiglie delle annate 2008-2011 (3.000-3.900 euro); la verticale di Sassicaia della Tenuta San Guido, con 12 bottiglie dal 1997 al 2015 (dai 3.000 ai 3.900 euro). Italia, ma non solo, perché tra i lotti più quotati ci sono anche Taittinger con il suo Comtes de Champagne 1996, stimato tra i 2.800 ed i 3.700 euro. Ma, scorrendo, si trovano anche altri nomi che hanno fatto la storia del vino italiano, come, solo per fare qualche esempio, la verticale di Ornellaia, dal 1996 al 2016, 12 bottiglie stimate tra i 2.200 ed i 2.800 euro, o l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2011 di Giuseppe Quintarelli (2.200 - 2.800 euro per sei bottiglie).
Ma sono solo alcuni dei lotti “top” della cantina di un luogo che, come ha sottolineato, Bonhams, “per per più di due decenni ha nutrito i corpi, i cuori e le anime di oltre un milione e mezzo di persone e ora la sua cantina ci delizia ancora una volta con molta gioia”.

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