Ora potrà continuare la sua vita in famiglia senza il timore che una puntura d'insetto gli sia fatale. Figlio di un apicoltore e allergico alle api, un tredicenne calabrese è stato immunizzato in soli tre giorni dal veleno di questi insetti. E' accaduto all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove per la prima volta in Italia si è fatto ricorso a una terapia rapida di immunizzazione su un paziente così giovane.
Il ragazzo è stato immunizzato dal rischio mortale dell'allergia alle punture di api, grazie alla rush therapy che desensibilizza rapidamente al veleno. Al Bambino Gesù, infatti, si è appena conclusa con successo la prima somministrazione pediatrica di questa cura, versione breve e intensiva della classica immunoterapia che dura invece 2-3 mesi.
"La scelta di praticare la rush therapy si è resa opportuna - ha spiegato Giovanni Cavagni, responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Allergologia del Bambino Gesù - a fronte del rischio quotidiano al quale il giovane paziente era esposto. In passato il ragazzo, per la puntura di un'ape, era stato colpito da uno shock anafilattico che aveva messo a repentaglio la sua vita". D'estate, fino alla vendemmia, api e vespe sono un rischio importante per gli allergici e oggi gli specialisti concordano che i soggetti ad alto rischio dovrebbero sottoporsi al trattamento di immunizzazione.
"Dopo la prima puntura, i sintomi sono per tutti gli individui limitati e locali, anche se intensi - dice Cavagni - la prima puntura d'ape è insomma uguale per tutti. Chi però, nelle settimane successive, ha prodotto un eccesso di anticorpi IgE, è a rischio di reazioni anafilattiche, anche non è possibile stabilire a priori chi svilupperà un'allergia. Dopo 20 giorni, un mese, si può fare comunque effettuare un test cutaneo per verificare se si è acquisita l'allergia, per procedere in quel caso all'immunizzazione".
L'immunoterapia specifica è in grado di prevenire le reazioni in oltre il 90% dei pazienti trattati, reazioni che sono mortali nel 100% dei casi. La terapia 'rush' consiste nella somministrazione di dosi graduali sempre maggiori dell'allergene che causa la reazione. Successivamente il trattamento deve essere ripetuto mensilmente per almeno tre anni perché, secondo quanto dimostrato da uno studio policentrico italiano, il 17% dei pazienti allergici al veleno di api, se punto dopo un anno dalla terapia, presenta una reazione allergica.
Le api sembrano essere molto più pericolose delle vespe il cui veleno, una volta desensibilizzati tramite immunoterapia, può provocare reazioni allergiche solo dopo due anni dall'ultima dose di allergene somministrata. In ogni caso, tra le immunoterapie, quelle per imenotteri (api, vespe e calabroni) sono le più efficaci e, se fatte da specialisti preparati, anche sicure, come ha dimostrato il caso del tredicenne calabrese.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024