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MALTEMPO

Alluvione Emilia-Romagna, danni a terreni e aziende agricole: resistono i vigneti in collina

Un primo quadro, a WineNews, del Consorzio Vini Romagna e dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini. E per Coldiretti, Confagricoltura e Cia-Agricoltori
AGRICOLTURA, ALLUVIONE, CAMBIAMENTO CLIMATICO, CONSORZIO VINI ROMAGNA, EMILIA ROMAGNA, ISTITUTO MARCHIGIANO DI TUTELA VINI, MALTEMPO, MICHELE BERNETTI, VIGNETI, Italia
L’alluvione in Emilia-Romagna nelle immagini dei Vigili del Fuoco

La tempesta Boris che ha colpito l’Emilia-Romagna ha creato disagi in diverse zone della Regione e, tra persone sfollate e collegamenti interrotti, anche il settore agricolo dovrà nei prossimi giorni fare la conta dei danni nella speranza che questi non siano troppo ingenti. Coldiretti parla già di centinaia di aziende danneggiate e di allevamenti che si ritrovano in condizioni di isolamento a causa delle frane in collina. Parallelamente vengono registrati migliaia di ettari di terreni di cereali, ortaggi e frutteti, così come magazzini e fabbricati rurali, che sono allagati. La nuova emergenza, scrive l’associazione di categoria, fa salire il conto degli eventi estremi che nel 2024 hanno colpito l’Italia: oltre 2.900, secondo l’analisi basata su dati Eswd, e quasi il 10% di quelli registrati sull’intero territorio dell’Unione Europea tra nubifragi, grandinate, tempeste di vento e tornado.
Confagricoltura ricorda che l’Emilia-Romagna è la seconda Regione produttrice di ortofrutta in Italia con 180.000 ettari coltivati e rappresenta, in termini di volume, il 15% della produzione nazionale. Figura al terzo posto a livello nazionale per produzione di uva (7,97 milioni di quintali di uva) e al secondo se si parla di uva per vini da tavola. La confederazione sottolinea l’urgenza di redigere un serio studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d’acqua naturali e artificiali della Regione: “il settore primario è quello più coinvolto e danneggiato e bisogna superare i veti ambientali. Ci sono opere ferme da anni”, scrivono.
“Stessi luoghi, stesse aziende, medesimi danni”, sintetizza invece la Cia-Agricoltori Italiani facendo riferimento anche all’alluvione in Emilia-Romagna del maggio 2023. Il presidente Stefano Francia parla di “agricoltura ancora sott’acqua” spiegando che quello che colpisce di più “è che le aree coinvolte sono le stesse di un anno e mezzo fa. Laddove erano state ripristinate le numerose criticità nei campi, ora occorre ricominciare da capo”.
Qualche danno anche per il comparto vinicolo, con qualche vigneto nel ravennate, soprattutto in pianura, inondato e con la vendemmia interrotta, ma pare, per ora, con meno danni di altri comparti. Dal Consorzio Vini di Romagna fanno sapere, a WineNews, che i vigneti hanno tenuto abbastanza bene, anche aiutati dalla loro collocazione geografica collinare. Nei prossimi giorni, a emergenza rientrata, sarà fatta un’analisi dello stato dell’arte con le vendemmie che nel frattempo sono state interrotte: un quadro più completo si dovrebbe avere settimana prossima. L’uva quest’anno viene definita buona, ma anche per le viti fare conti con precipitazioni per 200 millimetri di pioggia può diventare un problema. A preoccupare è anche il possibile passo indietro dei lavori di ripristino per i danni del 2023, che erano già a buon punto.
La tempesta ha toccato anche la vicina Regione delle Marche, ma anche Michele Bernetti, presidente dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini, rassicura: “ad essere colpita è stata soprattutto la parte costiera, quindi i vigneti in collina sono stati toccati relativamente. Non si registrano segnalazioni, sotto questo aspetto, di frane, smottamenti o danni vari - ha detto a WineNews - Molto dipenderà anche dal meteo dei prossimi giorni. L’uva era perfetta, chiaramente dopo tutta questa acqua dovranno essere fatti dei controlli per verificare eventuali danneggiamenti”.

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