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AMBIENTE - DOPO LE BOTTIGLIE LA PRIMA COLLEZIONE ABITI DI MAIS

Non solo bottiglie biodegradabili, ma dall’amido di mais è possibile ottenere piatti, bastoncini cotonati, pannolini, giochi per bambini e animali come gli ossi per cani, ma anche stoffe per capi di abbigliamento quali giacche, jeans, magliette, t-shirt e pantaloni che saranno presentati nella prima collezione di alta moda in tessuto di mais ispirata all’arte di Lucio Andrich che è stata presentata il 31 maggio 2006 nel Venice Cube nell’Isola della Giudecca a Venezia per iniziativa della Coldiretti e del Consorzio Italia Pulita Ingeo-NatureWorks.
L’evento italiano segue da vicino la distribuzione in un supermercato inglese delle prime bottiglie biodegradabili derivate dal mais e prevede la possibilità di visitare una “creative gallery” dei prodotti eco-efficienti (dalle stoffe per abbigliamento e corredi per la casa al packaging alimentare e per il confezionamento) con l’obiettivo di dimostrare che - sottolinea la Coldiretti - l’agricoltura si rigenera anche nello sviluppo di prodotti biodegradabili che assicurano caratteristiche e prestazioni dei materiali tradizionali, ma consentono anche di risparmiare energia, contribuiscono a ridurre l’effetto serra e si trasformano alla fine del proprio ciclo vitale in fertile humus.
L’appuntamento - continua la Coldiretti - mira a promuovere e a sostenere nuove opportunità di sviluppo con sistemi produttivi ambientalmente compatibili dell’area industriale di Porto Marghera per fare diventare la città di Venezia la madrina delle nuove economie sostenibili. Nella gamma di prodotti ottenuti dal mais ci sono - continua la Coldiretti - i tradizionali shopper per la spesa, sacchi e fodere per la raccolta differenziata, contenitori alimentari, bastoncini cotonati, pannolini, fino ad arrivare agli innovativi materiali completamente atossici destinati al divertimento di bambini o di animali come le costruzioni colorate completamente a base di mais da cui si ottengono le forme più svariate o agli ossi per cani, roditori e altri animali domestici.
Ma nel panorama dei prodotti ottenuti dai cereali - osserva la Coldiretti - si aggiungono anche le fibre tessili che vanno a sostituire quelle sintetiche derivate dal petrolio. Prodotti dell’abbigliamento come maglie, camicie e t-shirt, ma anche oggetti per l’arredamento di interni come tende, imbottiture per cuscini e divani, ma anche coperte e moquette che, rispetto alle fibre chimiche, garantiscono le stesse performance e neutralizzano il rischio di allergie sempre più frequente con i prodotti sintetici. Una agricoltura buona non solo da mangiare, quindi, che con la sua versatilità sottolinea che dai campi possono venire importanti opportunità per ridurre l’inquinamento ambientale e garantire uno sviluppo veramente sostenibile.
Sostituire la plastica non riciclabile con prodotti biodegradabili - ricorda la Coldiretti - ha un doppio valore ambientale perché risolve le difficoltà di smaltimento ma contribuisce anche alla riduzione del consumo di combustibile fossile e quindi al contenimento dello smog nel rispetto del protocollo di Kyoto con il quale l’Italia ha assunto l’impegno di una riduzione del 6,5% delle emissioni di gas serra. Un obiettivo al quale l’agricoltura - conclude la Coldiretti - può dare un contributo determinante poiché potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole è possibile secondo gli studiosi arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate.

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