Fare vino è sempre di più un affare da superstar: nella lunga lista dei vignaioli vip (che ha visto aggiungersi proprio la settimana scorsa anche la cantante Mary J. Blige, col suo Sun Goddess, prodotto in Italia, in Friuli Venezia Giulia, con Fantinel, ndr) entra anche l’attrice americana Cameron Diaz, che, proprio in questi giorni, ha lanciato la sua linea di vini organic, in collaborazione con l’imprenditrice Katherine Power. Due etichette, un bianco spagnolo nella zona del Penedès, ed un rosé francese dalla Provenza, con caratteristiche e territori molto diversi, ma accomunati da ciò che per l’attrice e la sua socia è alla base della produzione enoica e non solo: la natura. Avaline, l’etichetta delle due donne, è nata dall’attenzione per la salute e il benessere, che, nel vino, si è tradotto in produzioni vegan-friendly, organic, non Ogm, senza glutine e senza l’aggiunta di zuccheri, coloranti o concentrati artificiali.
“Una delle prime conversazioni che io e Katherine abbiamo avuto - racconta Cameron Diaz - per produrre un vino più pulito è stata “che cosa ci aggiungiamo?”. Abbiamo capito che non è quello che aggiungi, ma ciò che non aggiungi. La maggior parte del vino prodotto non viene da uve biologiche, e può contenere oltre 70 additivi. Questo ha completamente cambiato il modo in cui abbiamo progettato di produrre i nostri vini”.
“Quando abbiamo iniziato - spiega Katherine Power - a chiedere vini organici o biologici nei negozi di alimentari e nei ristoranti, tutto ciò che abbiamo ottenuto sono stati occhi al cielo. Uno dei nostri obiettivi principali è quello di aumentare la presenza di vino “pulito” sul mercato, rendendolo disponibile laddove il nostro consumatore già acquista”.
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