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SCENARIO

Anche i distributori automatici soffrono: giù fatturato (-1,6%) e consumazioni (-3,7%)

“Il settore deve rimanere coeso, focalizzarsi sull’innovazione e sulla centralità del consumatore”, commenta il presidente Confida, Massimo Trapletti
CONSUMI, CRISI, DISTRIBUTORI AUTOMATICI, Non Solo Vino
Anche i distributori automatici soffrono: giù fatturato (-1,6%) e consumazioni (-3,7%)

Dopo due anni di ripresa, il settore della distribuzione automatica torna a perdere terreno. Il 2024 si è chiuso con un segno negativo: il fatturato è sceso del -1,6%, fermandosi a 1,6 miliardi di euro, mentre le consumazioni sono calate del -3,7%, attestandosi a quota 3,8 miliardi. Anche il numero di distributori automatici installati ha subito una contrazione, scendendo a 808.631 unità (-2,7%). A tenere in piedi il comparto è stato il mercato dell’Office Coffee Service (Ocs), che ha registrato una lieve crescita: +0,9% nel fatturato (oltre 401 milioni di euro) e +0,8% nelle consumazioni (1,1 miliardi). Complessivamente, il giro d’affari del settore ha raggiunto i 1,9 miliardi di euro, con oltre 4,9 miliardi di consumazioni. I dati emergono da uno studio condotto da Jakala, azienda incentrata su dati, IA ed esperienze, per Confida, l’Associazione Italiana Distribuzione Automatica (aderente a Confcommercio), diffusa, nei giorni scorsi.
“A pesare sul comparto è soprattutto il rallentamento dell’economia italiana - afferma Confida - in particolare del settore manifatturiero, che da solo rappresenta il 30% dei consumi del vending”. “Il calo ha colpito tutte le categorie merceologiche: bevande calde (-3,4%), fredde (-4,51%), snack (-4,68%) e gelati (-34,84%). Nemmeno il caffè - prosegue l’Associazione Italiana Distribuzione Automatica - prodotto simbolo delle vending machine, è stato risparmiato, segnando un -2,93% a causa della diffusione dello smart working e dell’aumento della cassa integrazione”. Anche le condizioni climatiche hanno inciso: secondo Confida, un’estate più fresca e piovosa ha ridotto la domanda di bevande fredde, con cali significativi per acqua minerale (-3,5%), bevande gasate (-8,1%) e tè freddo (-13,5%). Tra le bibite, le cola hanno contenuto le perdite (-5%) grazie alla fedeltà dei consumatori, mentre le bevande all’arancia hanno subito un crollo del -20,22%. “Nel segmento snack - segnala Confida – si registra un crollo dei prodotti al cioccolato (-36,65%) e una flessione dei freschi (-3,25%). In controtendenza, gli snack dolci crescono del 6,71%, trainati da merendine (+24%), barrette (+7,2%) e croissant (+6,6%). Stabile il comparto salato (+0,4%), dove la flessione di patatine, crackers e taralli è stata compensata dalla crescita di frutta secca (+15,9%) e altri snack salati (+6,7%)”.
“Da quanto è emerso dai dati provvisori dei primi tre mesi dell’anno, la tendenza negativa registrata nel 2024 sembra si stia confermando anche per il 2025. Stimiamo una contrazione nei consumi di un ulteriore -5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le ragioni di questa flessione - commenta Massimo Trapletti, presidente Confida - sono molteplici e intrecciate tra loro: calo della produzione industriale, crescita della cassa integrazione, ripresa dello smart working e inflazione che ha portato a una riduzione del potere d’acquisto dei consumatori. Per far fronte a questa situazione, il settore deve rimanere coeso, focalizzarsi sull’innovazione e sulla centralità del consumatore. Per supportare le imprese della distribuzione automatica - aggiunge Trapletti - Confida ha investito in una serie di progetti concreti e strategici, volti a migliorare la competitività delle aziende, innovare l’esperienza del consumatore e rafforzare l’intera filiera. Tra questi, “l’investimento sulla formazione delle risorse umane del nostro settore, la collaborazione con università e centri di ricerca per approfondire i cambiamenti di abitudini di consumo avvenuti nel consumatore e lo sviluppo dei metodi di pagamento elettronici tramite le applicazioni che si stanno rapidamente diffondendo nel settore”, conclude Trapletti.

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