Il calo dei consumi dei vino, in particolare tra i giovani, è un trend ormai consolidato a livello mondiale: anche in Francia, Paese in cui il vino, come in Italia, rappresenta - storicamente e culturalmente - un prodotto che da sempre fa parte della tradizione alimentare, secondo gli ultimi dati l’80% dei giovani (18-19 anni) non ne beve neppure una goccia. E se, per gli adulti, il vino resiste ai pasti, si tratta comunque di un consumo sempre più una tantum, mentre è decisamente surclassato dalla birra come aperitivo. Ecco i risultati dell’indagine realizzata da Ipsos per il Comité National des Interprofessions de Vins à Appellation d’Origine et à Indication Géographique (CNIV) e FranceAgriMer, come riportato dal sito Vitisphere.
Se il 71% della popolazione francese consuma vino almeno una volta all’anno, questa è ormai prevalentemente un’abitudine una tantum: aumentano infatti i consumatori solo occasionali. Lo studio mostra un continuo calo dei consumatori abituali di vino (tutti i giorni o quasi), che scendono all’11% della popolazione (-5% rispetto al 2015, quando nel 1980 rappresentavano addirittura il 51% della popolazione), con una sovra-rappresentazione tra i più anziani (18% sopra i 50 anni). Il 37% dei consumatori occasionali (rappresentati al 19% da chi consuma vino settimanalmente e al 18% mensilmente) sono testa a testa con la quota stabile di non consumatori (37%, di cui l’8% di bevitori eccezionali, ovvero solo nel caso di occasioni speciali). Ma demograficamente, se il 27% degli over 50 non beve mai vino, si sale al 38% tra i 35-49enni e quasi 1 su 2 tra gli under 35, in particolare il 60% per i 20-21 anni e il 50% per i 22-23 anni, addirittura all’80% per i 18-19enni. Ricordando che, tra il 1960 e 2022, il consumo medio individuale di vino da parte dei francesi è diminuito di oltre il 60%, questa indagine quinquennale (giunta alla sua edizione n. 9), sottolinea che, dal primo studio del 1980, la diminuzione dei consumi è legata ad un rinnovamento generazionale e ad un cambiamento strutturale delle occasioni e dei comportamenti.
I giovani mostrano una minore vicinanza al vino sull’intera popolazione, sintetizza lo studio, sottolineando che l’analisi del mix di bevande consumate dalla fascia di età 18-34 anni, mostra che questi hanno un tasso di consumo di vino inferiore sulla popolazione nel suo complesso. Una disaffezione sotto forma di disincanto: il gusto e il disinteresse per il prodotto costituiscono i principali ostacoli al consumo tra i giovani, in particolare tra quelli di età compresa tra 18 e 24 anni.
Se i francesi consumano complessivamente meno bevande alcoliche (81% della popolazione nel 2022, -4% sul 2015), la birra vede crescere i suoi consumatori (57%, +3%), mentre il vino vede un calo (71%, -5%) come del resto gli altri alcolici (68%, -6%). La dinamica del consumo di birra è trainata dai giovani e dagli aperitivi, insieme agli analcolici e ad altri cocktail. Perché per tutti i consumatori il vino è associato soprattutto al pasto (48% dei pasti a casa con ospiti) e alla convivialità (55% dei pasti con amici), mentre le altre bevande presentano uno spettro di opportunità più ampie, spiega l’indagine. Se i vini prevalgono sui pasti formali, la birra, dal canto suo, è prevalentemente associata a momenti di relax e dopo pasto.
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