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“Anteprima Nobile 2017”: Nobile 2014 non poi così male come lo si dipingeva, obbiettivo piacevolezza raggiunto da quasi tutti i produttori. Leggibilità più incerta per la Riserva 2013, ancora per molti in fase di affinamento. La top 10 di WineNews

Rating di quattro stelle su cinque alla 2016 per il Nobile di Montepulciano che, ad “Anteprima Nobile 2017”, ha proposto sui banchi d’assaggio le annate prossime alla commercializzazione: 2014 (rating tre stelle) e Riserva 2013 (rating quattro stelle). Diciamo subito che il rating sembra, in generale, rispettato anche dalla prova del bicchiere, ma l’annata 2014, una delle più difficili degli ultimi 10 anni, ha espresso non poche sorprese.
L’interpretazione complessiva del millesimo è stata centrata, almeno sul lato della piacevolezza aromatica e gustativa, anche perché molte, se non tutte, le realtà produttive più importanti hanno deciso di non produrre la Riserva 2014 e le Selezioni, facendo confluire tutte le uve nel Nobile “annata”. Insomma, quando si parla di millesimi dei vini le generalizzazioni sono sempre cattive consigliere e, anche se il giudizio sul 2014 non viene, evidentemente, ribaltato, quest’annata non è stata a Montepulciano poi così “brutta” come la si era dipinta, pur rimanendo i fermi i suoi limiti e il fatto che, sicuramente, non resterà negli annali.
Sulla Riserva 2013, invece, un giudizio più netto sembra ancora prematuro. Pochi i campioni in assaggio, quasi tutti ancora in fase di elaborazione e quindi di leggibilità più incerta. Anche a Montepulciano, peraltro, come in quasi tutti i territori dove si producono Riserva, vale il fatto che non è solo l’allungamento del tempo di affinamento in legno o la ricerca di una maturità delle uve sopra le righe a regalare un grande vino, una Riserva appunto. Entrambe le annate hanno espresso un punto in comune: una certa esuberanza tannica che nelle annate più fresche caratterizza il terroir del Nobile.
Resta il giudizio positivo sullo sforzo dei produttori che, nella loro stragrande maggioranza, sembrano aver imboccato una strada meno estemporanea con un affinamento degli stili e un miglioramento qualitativo, praticamente complessivo.
Ma veniamo ai vini della top 10 degli assaggi di WineNews. Buona interpretazione di un’annata complicata come la 2014 per il Nobile “Pagliareto” di Lunadoro, che, da un anno, appartiene alla Schenk Italian Wineries. Evidenzia un sorso fresco e leggiadro, accompagnato da aromi sfumati e contrastati, il Nobile 2014 di Salcheto, l’azienda che ha “innescato” il circolo virtuoso della sostenibilità nell’intero areale di Montepulciano. Senz’altro uno dei migliori il Nobile “Santa Caterina” 2014 della Tenuta Trerose (Bertani Domains), dai profumi fragranti e dalla progressione gustativa decisa e continua. Dal bel carattere terroso il Nobile 2014 di Bindella, un vino che non tradisce una certa scontrosità tipica del Sangiovese. Quasi al polo opposto, il Nobile 2014 della Tenuta di Gracciano della Seta, rosso sottile ed essenziale, tutto alla ricerca dell’eleganza e dell’equilibrio. Il Nobile 2014 di Boscarelli, ma non è la prima volta che gli capita, pare essere forse il migliore di tutti: il frutto è preciso e sfaccettato e la progressione tesa e ritmata. Non mancano durezze e un po’ di rusticità al Nobile 2014 di Contucci, un vino che possiede però una piacevolezza assoluta.
Passando alle Riserve, è completo e bilanciato il Nobile Riserva 2013 della Tenuta Valdipiatta, ormai un buon punto di riferimento per la produzione enoica poliziana. Ancora da farsi completamente, ma con premesse molto buone, il Nobile Riserva 2013 di Carpineto, rosso di bella struttura e solidità gustativa. Di bella finezza aromatica e dal gusto fragrante e continuo il Nobile Riserva 2013 de Le Bertille.

Focus - I numeri del Nobile di Montepulciano ...

Nel 2016, in linea con gli altri anni, sono state immesse sul mercato 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 2,5 milioni di Rosso di Montepulciano.
Anche il 2016 si conferma anno dell’export con una quota destinata all’estero pari al 78% di prodotto, mentre il restante 22% viene commercializzato in Italia. Per il mercato nazionale, le vendite in Toscana hanno toccato il 48% (+1% rispetto al 2015), dato al quale si aggiunge il 17% delle vendite al Centro; al Nord è stato venduto il 15% del totale, mentre continua la crescita (nel 2016 del 2%) a quota 19 % della vendita diretta in azienda.
Oltreconfine, la Germania è il primo mercato del Nobile con il 46% della quota esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 16%, ma il dato più significativo arriva ancora dagli Stati Uniti che segnano una crescita sul 2015 (+ 1%), arrivando nel 2016 a rappresentare il 21% dell’export del Nobile; Asia ed extra Ue rappresentano inoltre più del 7% delle esportazioni.

500 milioni di euro, invece, è la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino.

Una cifra importante per un territorio nel quale, su 16.500 ettari di superficie comunale, 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (e 90 gli imbottigliatori in tutto, dei quali 76 associati al Consorzio). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali.

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