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“API A PERICOLO ESTINZIONE”, QUALE IL LORO FUTURO? NEONICOTINOIDI, INQUINAMENTO AMBIENTALE, MALATTIE, IL RISCHIO È DI VEDERE LE API SOLTANTO IN UN MUSEO NATURALISTICO, COME “RAZZA ESTINTA”

Apitalia, una delle riviste più seguite dagli apicoltori italiani, accoglie con la presa di posizione della senatrice dei Verdi e capogruppo in Commissione Agricoltura, Loredana De Petris, che sollecita il Ministero della Salute ad una risposta formale alle molte segnalazioni ricevute sul rischio per gli alveari rappresentato dalla diffusione dei nicotinoidi, pesticidi utilizzati in alcune colture come il mais e sui vigneti per la prevenzione della flavescenza dorata.

La posizione della De Petris va a rafforzare quella, forte e decisa per la sospensione dei neonicotinoidi, presa da “Apitalia”, nei giorni scorsi, che chiedeva al Ministero della Salute l’applicazione del principio di precauzione: “il principio di precauzione esiste - dichiara Massimo Ilari, direttore editoriale Apitalia - proprio nel caso non vi siano i dati sufficienti da dimostrare l’innocuità dei fitosanitari in questione che entrano nel ciclo vitale delle piante e colpiscono il sistema nervoso delle api in fase di impollinazione. Non si può mettere a rischio un patrimonio come quello delle api in Italia sulla base di studi che non sono stati ancora fatti. I neonicotinoidi sembrano essere al centro dell’attenzione dei ricercatori anche negli Stati Uniti, uno dei paesi maggiormente colpiti dalla grave strage di api. Il 29 marzo, Diana Cox-Foster del Dipartimento di Entomologia dell’Università di Stato della Pennsylvania, ha presentato un‘interpellanza davanti alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti per affrontare il problema della moria di api.

“La Cox - ha proseguito Ilari - ha puntato l’indice sui neonicotinoidi”. La professoressa della Pennsylvania ha mostrato, infatti, particolare preoccupazione nei confronti di questi pesticidi, “una classe di insetticidi largamente utilizzati in agricoltura che nonostante presentino una tossicità estremamente bassa per gli uomini, risultano essere altamente tossici per le api mellifere e gli altri insetti impollinatori”. Alcune ricerche hanno indicato, ha proseguito la Cox davanti alla Camera dei Rappresentanti, “che questi pesticidi sistemici sono in grado di passare attraverso le piante andando così a contaminare il polline e il nettare dove sono state individuati in concentrazioni nocive per le api”.

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